Brasile: ritorna la voglia di adozioni internazionali. In vigore il Registro Nazionale unico

rio-01-cristo350 200I numeri parlano chiaro, il calo delle adozioni internazionali in Brasile c’è e si vede. Nel 2013 sono state concesse 187 autorizzazioni all’ingresso in Italia di minori a scopo adottivo, ben 83 in meno rispetto al 2012 (-30,7). Amici dei Bambini, in controtendenza, è riuscita a portare a compimento 27 adozioni di bambini brasiliani nell’anno passato, 5 in più rispetto al 2012.

Il Brasile rappresenta in ogni caso una realtà importante nelle adozioni internazionali su scala mondiale; in Italia, infatti, il 6,6% sul totale delle adozioni viene effettuato proprio in Brasile, che secondo i dati del rapporto CAI 2013 è il quarto paese di origine dei minori che entrano in Italia, dopo Federazione Russa, Etiopia e Polonia.

Di adozione  e strategie per uscire dalla crisi dei numeri si sta parlando in questi giorni nel corso di un convegno a Natal, capitale dello stato del Rio Grande do Norte, in Brasile, cui prenderanno parte l’ACAF (Autorità Centrale di Adozione) e le CEJAS (Commissioni Giudiziarie di Adozione a livello statale); parteciperanno anche i rappresentanti degli  Enti  accreditati alle adozioni che lavorano nel Paese. Per Amici dei Bambini sarà presente la rappresentante nazionale, Isis Ribeiro Pinto. 

Punto focale dei lavori sarà l’approvazione da parte del Conselho Nacional de Justiça (CNJ) della proposta di modifica alla Risoluzione CNJ n. 54/2008 – con cui è stato creato il Cadastro Nacional de Adoção (Registro Nazionale delle Adozioni) (CNA) – consentendo anche alle coppie straniere o coppie di brasiliani residenti all’estero, già abilitate presso le diverse CEJAS, di essere  incluse nel registro insieme alle coppie brasiliane.

L’adozione dei bambini in Brasile, sia per i brasiliani quanto per gli stranieri, residenti o no nel paese, è regolamentata dallo “Statuto Del Bambino e Dell’adolescente” (ECA), legge n° 8069 del 13 luglio del 1990 con  successive modifiche, e dalla nuova legge sulle adozioni entrata in vigore nel novembre 2009. Nonostante l’ECA sia una Legge Federale, applicata in tutto il territorio nazionale, la pratica di adozione è realizzata in forma differente nei diversi stati e, inoltre, in forma differente dai giudici dell’Infanzia e della Gioventù.

Nel caso di adozione per gli stranieri, va sottolineato, in ogni stato esistono Commissioni Giudiziarie delle Adozioni statali (CEJAS), come previsto dall’ECA. Queste commissioni sono collegate ai Tribunali di Giustizia di ogni stato e, così, rispettando l’autonomia degli Stati, ognuno con un regolamento secondo i propri criteri.

L’effetto che si spera di ottenere con la modifica alla Risoluzione CNJ n. 54/2008 è quello di aumentare la “visibilità” delle coppie straniere abilitate all’adozione internazionale nel Paese e, conseguentemente, di aumentare il numero di adozioni dei minori con un profilo non in linea con la disponibilità delle coppie brasiliane. Altro effetto positivo auspicato la diminuzione di divisioni di fratrie.

Le autorità in ogni Stato del Brasile avranno dunque accesso ai dati delle coppie straniere abilitate in tutte le CEJAS.

Sulla base degli ultimi dati a disposizione, a oggi sarebbero 30mila le coppie brasiliane disponibili all’adozione per 5.400 minori adottabili, ma solo il 4% delle coppie brasiliane presenti nel Cadastro Nacional (dati CNJ) sono disponibili ad adottare minori di 6 anni di età, ancora meno quelle disponibili all’adozione di minori di 7 anni (2%), 8 anni (1%). Nessuno si è dichiarato disponibile ad adottare bambini dai 9 anni in su di età.

Pare che almeno per il momento sarà interdetta l’attività in Brasile a uno degli Enti autorizzati italiani, “Il Mantello”. E’ notizia recente infatti il rifiuto del rinnovo dell’accreditamento all’organismo di cooperazione per le adozioni internazionali con sede a Salerno. Il respingimento della domanda è documentato sull’edizione del 26 febbraio 2014 del  Diário Oficial da União (la Gazzetta Ufficiale brasiliana) dove si attesta che è stata respinta la domanda di rinnovo dell’accreditamento per operare in Brasile.

Per tutti gli altri enti autorizzati si presentano importanti spazi d’azione nel favorire le coppie italiane che desiderano adottare in Brasile, perché grande è il vuoto di accoglienza nei confronti dei bambini brasiliani dai sei anni in su. Urge la consapevolezza che è necessario trovare una famiglia ad ogni bambino, e non il contrario, nell’assunto che l’interesse supremo del bambino è ciò che deve sempre prevalere.