Cambiare la legge per rendere l’affido realmente temporaneo

famigliaUn nuovo sondaggio per coinvolgere le persone su un tema importante, che riguarda migliaia di bambini in affido familiare. E’ quello lanciato da Ai.Bi. sulla scia delle dichiarazioni del Presidente del Senato Renato Schifani che ha parlato della necessità di rivedere la legge sull’affido.

Affidi sine die, infiniti, prorogati di 24 mesi in 24 mesi senza tener conto dell’interesse del minore in difficoltà familiare. E’ la condizione in cui vive la maggior parte dei 16mila bambini e adolescenti in affido familiare in Italia. La legge che regolamenta l’affido (149/2001) prevede che il distacco del minore dalla propria famiglia di origine non possa superare i due anni. Solo eccezionalmente questo periodo può essere ampliato. I 24 mesi servono, infatti, alla famiglia di origine per dimostrare di aver superato le difficoltà e di potersi quindi prendere cura del proprio figlio. Se questo non avviene, deve dichiararsi lo stato di abbandono, che rende possibile l’adozione. Nella prassi tuttavia questo non avviene. Gli affidi diventano di quattro, sei, otto, perfino dieci anni, senza che si realizzi il ritorno del minore nella famiglia di origine, né la dichiarazione della sua adottabilità. E così i minori vivono affidi infiniti, in attesa che i genitori recuperino la capacità di cura e tutela dei figli. Il risultato è drammaticamente evidente: su 31mila minori fuori famiglia, appena 200 sono adottabili.

Per questo il presidente del Senato Renato Schifani ha lanciato un appello per modificare la legge che regolamenta l’affido e garantire l’assoluta temporaneità di questo strumento. Schifani ha infatti dichiarato che “i valori del legame di sangue non possono diventare un ostacolo al benessere del minore solo perché sono esistiti in passato, pur avendo da tempo smesso di essere vitali.” Da qui la proposta di rivedere i criteri per la revoca della potestà genitoriale.

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