Come potrebbe una donna prendere il posto di un papà?

Buongiorno,

mi chiamo Maria Rosaria e ho letto sul vostro sito la notizia pubblicata riguardante l’adozione di un bambino da parte di due uomini o di due donne.

Io credo che permettere l’adozione ad una coppia omosessuale non sia corretto.

In primis, verso il bambino che, pur essendo nato da due genitori biologici che lo hanno abbandonato, deve accontentarsi dell’amore di una “famiglia diversa” da quella di minori più fortunati che hanno invece una mamma e un papà.

In più, io credo che così si riduca il concetto vero di famiglia, perdendo di vista l’aspetto relazionale e psicologico.

Se penso agli occhi di mio figlio quando salta sulle spalle del papà, quando gli corre incontro al suo rientro, quando cerca nel suo sguardo conferme e approvazioni…non potrei mai pensare ad una donna al suo posto!

 

Lisa TrasforiniBuongiorno Maria Rosaria,

ho letto con attenzione la sua riflessione.

Il bambino in condizioni di abbandono trova indubbiamente nella figura del padre e della madre adottivi, “i sostituti” di coloro che,  più o meno consapevolmente, lo hanno messo al mondo.

Tutto ciò dà un po’ di continuità  alla vita del bimbo. All’interno di un contesto sociale ed esperienziale che difficilmente comprenderebbe l’esistenza e quindi la possibilità di adozione di una famiglia omosessuale, l’essere adottati da una mamma e un papà corrisponde all’idea di famiglia che si è sviluppata nella testa del bambino e ciò che può dare maggiore linearità ad un percorso già di per sé complesso.

Tale percorso infatti, comporta l’adattamento ad un nuovo contesto sicuramente molto diverso da quanto si è già vissuto in cui magari l’adozione non è poi così ben compresa, accolta e rispettata.

 

Un saluto

Lisa Trasforini

Psicologa di Ai.Bi.