Congo, Francesca: Che gioia sentirlo chiamare “nonna Rita”!

Francesca e Marco, sono una giovane coppia di genitori adottivi tornati da poco dal Congo insieme al loro bimbo vivace che chiameremo Michel, di 6 anni e mezzo.AiBi News li ha intervistati.

Come è nato in voi il desiderio di intraprendere il cammino adottivo?

L’idea di adottare un bambino è sempre stata viva in me e in mio marito; volevamo nella nostra vita fare qualcosa per gli altri, un gesto d’amore incondizionato.

Quando abbiamo capito poi, dopo vari tentativi, che non riuscivamo a portare a termine una gravidanza ci è sembrato naturale pensare ad adottare un bambino. La decisione è stata quasi immediata anche se abbiamo comunque valutato alcune varianti come per esempio i costi elevati.

La scelta dell’Ente, un momento cruciale. Come mai avete scelto Ai.Bi.?

Prima di arrivare ad Ai.Bi. avevamo avuto un’esperienza negativa con un altro Ente che, alla fine, ci ha detto che eravamo troppo giovani per adottare i loro bambini. In quel momento ci siamo sentiti privi di forze, abbattuti; avevamo sperato di avere nostro figlio tra le braccia e questo desiderio era venuto meno.

Poi un giorno, tramite alcune conoscenze, abbiamo conosciuto Amici dei Bambini; dopo pochi giorni abbiamo partecipato al corso informativo e quasi due settimane dopo al maturativo. Abbiamo subito capito che era l’Ente che faceva per noi: si respirava aria di famiglia, di casa!

Un paese difficile, il Congo. Come è stato il vostro viaggio?

Siamo partiti con altre due coppie, è stato un viaggio piacevole, eravamo pieni di entusiasmo, con la voglia nel cuore di conoscere nostro figlio!

L’arrivo in Congo è  sempre traumatico; per fortuna c’era Valentina con noi che ci ha aiutato molto!

L’indomani, nella sede di Ai.Bi. abbiamo conosciuto il nostro piccolo Michel.

Sembrava un soldatino all’inizio! La prima cosa che ha fatto è stato abbracciare me e chiamare il suo papà! Che emozione forte!

Abbiamo trascorso con lui 11 giorni in residence; giorni anche brutti visto che siamo dovuti andare in ospedale perché Michel non è stato bene. Ma alla fine tutto si è risolto.

Il rientro in Italia?

Il viaggio in aereo è stato lungo ma eravamo talmente felici che eravamo pronti ad affrontare tutto!

In aeroporto c’erano tutti i parenti con i palloncini! Lui ha subito gridato: “Nonna Rita” e mia madre si è sciolta in mare di lacrime! Ha iniziato ad abbracciare tutti!

In pochi giorni ha conosciuto tutti i bambini del piccolo paese in cui viviamo; i bambini hanno anche organizzato un Comitato d’Accoglienza per lui. Ormai conosce tutti e con la sua vivacità trascina gli altri!!

Un consiglio per le coppie che come voi vorrebbero affrontare questa esperienza?

Semplicemente non abbattersi mai, seguire il cuore perché in questo modo sei pronto ad affrontare tutti gli ostacoli che si presentano sul cammino.

Ogni giorno è una sfida continua ma la forza si trova; la trovi da tuo figlio quando ti chiama mamma, la trovi dai suoi abbracci e dalle sue lacrime.