Convenzione Aia: il Portogallo ha ratificato, mentre in Italia tutto tace

Dopo la recente ratifica di Austria e Paesi Bassi, in data 14 aprile anche il Portogallo ha ratificato la Convenzione de L’Aja del 1996, il principale strumento per il miglioramento della cooperazione tra Stati in materia di protezione per l’infanzia.
L’entrata in vigore della Convenzione in Portogallo è prevista per il 1° agosto 2011.

Finalmente, così, anche in Portogallo la recente ratifica della Convenzione de L’Aja del 1996 potrà consentire a migliaia di minori abbandonati di tornare ad essere figli.

La normativa è applicabile ai provvedimenti che riguardano bambini e adolescenti “ostaggi” di sistemi giuridici nazionali che non dialogano fra loro (minori provenienti da Paesi colpiti da calamità naturali, minori in affido internazionale, minori con provvedimento di kafala).
L’esempio più eclatante riguarda il riconoscimento della kafala, la più alta forma di protezione dell’infanzia abbandonata nei Paesi dell’Islam.
 
In questo contesto è ancora grave e preoccupante l’assenza dell’Italia, unico tra i grandi paesi della Comunità europea a non aver dato una risposta chiara alle sollecitazioni delle istituzioni europee rispetto alla ratifica di una Convenzione definita dallo stesso Consiglio dell’Unione Europea di “rilevanza comunitaria”.
Oltre all’Italia rimangono fuori altri sei paesi dell’Unione Europea: Belgio (Paese in cui è già riconosciuta la Kafala), Svezia, Danimarca, Malta, Grecia, Regno Unito.