Coronavirus e bambini. Dopo una primavera chiusi in casa l’estate in oratorio. Ma con il braccialetto

Gli oratori riapriranno da metà a giugno fino alla prima settimana di settembre. Il bracciale vibrerà a distanze prefissate

Dunque oratori e centri estivi per bambini si preparano alla ripartenza, nell’estate dopo l’emergenza Coronavirus. La loro attività sarà più lunga del solito: comincerà a metà giugno e proseguirà fino alla prima settimana di settembre. Resta da capire come ci si relazionerà con la coda lunga dell’emergenza sanitaria, gli strascichi del Covid-19. L’ANSPI, l’associazione italiana che riunisce molti oratori distribuiti sul territorio nazionale, propone per tutti, sia i bambini che gli educatori, l’utilizzo di un braccialetto elettronico dotato di sensore, in grado di vibrare e suonare in caso di mancato rispetto delle distanze di sicurezza prefissate, di un metro o un metro e mezzo.

Coronavirus e bambini: l’estate in oratorio giochi e attività con braccialetto

Per quanto riguarda il gioco e le attività, potranno essere svolte solo per piccoli gruppi, divisi per fasce d’età, ciascuna guidata da due o tre animatori. Mauro Bignami, che di ANSPI è consulente per la formazione, su Avvenire afferma di ritenere l’uso del braccialetto un “segno di attenzione verso le famiglie”. Per lo strumento è in corso di definizione un accordo con un’azienda italiana che dovrà produrlo. Certo, alla tutela, spiega ancora, dovrà affiancarsi un’attività pastorale che dovrà essere concentrata “sulla qualità, sull’attenzione a ciò che si fa, sul coinvolgimento dei genitori per creare un rapporto fiduciario, su una dinamica organizzativa più significativa di quella a cui siamo stati abituati finora”.

Dopo una primavera veramente complicata e che ha visto i bambini reclusi nelle proprie abitazioni, l’estate 2020 sarà quindi il momento di un parziale ritorno alla normalità. “La dinamica – spiega ancora Bignami – resterà ludica, anche se occorrerà tenere presente alcuni accorgimenti e mettere in atto strategie più efficaci a livello organizzativo per garantire un servizio più lungo degli altri anni”.