Coronavirus e sindrome di Kawasaki nei bambini. Quali sono i sintomi preoccupanti?

In uno studio su Lancet i medici della bergamasca hanno lanciato l’allarme di una possibile correlazione

Alcuni medici della bergamasca, zona fortemente colpita dal Covid-19, in uno studio sulla rivista Lancet, hanno lanciato l’allarme sulla correlazione tra il Coronavirus e l’insorgere nei bambini di una sindrome infiammatoria similare alla sindrome di Kawasaki. Questa sindrome da shock tossico ha colpito diversi bambini in tutto il mondo. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha rivelato che tale patologia è stata notata in 15 stati americani, oltre che in cinque Paesi europei e colpisce prevalentemente i bimbi di età inferiore ai cinque anni. Quali sono i sintomi? La malattia si manifesta con: febbre per oltre cinque giorni; eruzioni cutanee; ghiandole gonfie nel collo; labbra secche o screpolate; dita rosse; occhi arrossati e congiuntivite.

Coronavirus e sindrome di Kawasaki nei bambini: sintomi e terapia

La malattia di Kawasaki – spiega al quotidiano Il Mattino Maria Teresa Fonte, pediatra di famiglia della Asl Roma5 e nel comitato direttivo Fimp Romaè una vasculite sistemica, cioè una infiammazione acuta dei vasi sanguigni che colpisce i lattanti e i bambini fino a cinque anni. É una patologia rara, la cui causa è ancora sconosciuta, ma che può essere definita ‘multifattoriale’, cioè un possibile fattore scatenante infettivo provocherebbe una anomala risposta immunitaria”.

“Il decorso della malattia – aggiunge la pediatra – è variabile in relazione alla eventuale complicanza che è l’interessamento delle arterie del cuore che può causare danni permanenti. La terapia, spesso risolutiva, si basa sull’impiego di immunoglobuline a dosi elevati per via endovenosa. Durante quest’ultimo periodo, nel nostro paese, in particolare a Bergamo ma anche in Gran Bretagna e negli USA e stato osservato un aumento significativo del numero di bambini ricoverati con sintomi di Kawasaki”.

Coronavirus e sindrome di Kawasaki nei bambini: il parere dei pediatri

“I pediatri italiani sono stati fra i primi a porre attenzione sui possibili sintomi da segnalare nel sospetto di Kawasaki , ma ancora non ci sono conferme sicure sulla correlazione con il Coronavirus – ha detto ancora la dottoressa Fonte – Sebbene i bambini, per fortuna, sono stati poco coinvolti nella epidemia e nonostante tale condizione rimanga rara, questi dati della provincia di Bergamo, devono essere attentamente considerati nelle misure previste dalla fase 2, come la riapertura degli asili”.