Coronavirus fase 3. Fra poco si parte. Come funzionano i centri estivi degli oratori?

Piccoli gruppi da 7 a 10 ragazzi, sinergie con il territorio e regole di sicurezza da rispettare: le parrocchie sono pronte ad accogliere i giovani nei centri estivi a partire dal 15 giugno.

centri estivi
centri estivi

L’estate che verrà, sarà diversa da tutte le altre. Dopo mesi di isolamento a causa dell’emergenza Coronavirus, assistiamo ad una volontà di ripartenza e di normalità. Le parrocchie sono pronte a dare il loro contributo attivando centri estivi che accolgano come ogni anno bambini e ragazzi ma con alcune importanti novità.

La parola d’ordine è ripartire ma in sicurezza seguendo i dettami definiti dalle Regioni d’intesa con le diocesi, con gli incaricati della pastorale giovanile e dei referenti della rete oratoriana sulla base delle linee guida pubblicate il 15 maggio scorso dal Dipartimento per le politiche della famiglia.

Sarà il Comune, quest’anno, ad autorizzare i progetti estivi anche degli oratori in accordo con le autorità sanitarie. Le parrocchie sono pronte. Nell’arcidiocesi di Perugia, ad esempio, il coordinatore del Grest  dell’unità pastorale di Elce, Case Bruciate e Sant’Agostino, Damiano Parretti assicura pranzi confezionati, locali sanificati, mascherine, gel igienizzanti e distanziamento sociale, oltre ogni mattina ad un triage sanitario  con la misurazione della temperatura.

ATTIVITÀ IN PICCOLI GRUPPI DI BAMBINI E  SINERGIE CON IL TERRITORIO

L’attività dei ragazzi quest’estate sarà spalmata in piccoli gruppi, da 7 a 10 persone al massimo in dipendenza dell’età.

Già molte parrocchie si sono attivate, creando una sorta di “oratorio diffuso”, per permettere al più alto numero di ragazzi possibile di godere dell’esperienza estiva. Da qui l’importanza di fare rete con il territorio, costruendo nuove alleanze sia tra le comunità parrocchiali che con le altre realtà territoriali come associazioni, scuole e società sportive.

Un’idea quella dell’ “oratorio arcipelago” sostenuta anche dal Servizio Nazionale per la Pastorale nel progetto “Aperto per ferie”. “Sarà decisivo” si legge nel documento, “il dialogo con il proprio territorio, anche il più piccolo, per poter identificare gli spazi possibili per muoversi: le scuole, le biblioteche, i parchi pubblici, le palestre, i centri sportivi, i centri polifunzionali… insomma tutto ciò che un territorio può offrire come spazio utile in riferimento al numero di persone che si pensa di coinvolgere”.