Coronavirus. L’aiuto dell’Albania per l’Italia. Griffini (Ai.Bi.): “Continuiamo a creare ponti di amicizia verso altri Paesi, perché #Accoglienzanonsiferma”

“Abbiamo la dimostrazione che la solidarietà genera sempre altra solidarietà. All’Albania legati da rapporto speciale”

È arrivata ieri in Lombardia, come annunciato dal premier albanese Edi Rama, una squadra di 20 infermieri e 10 medici albanesi mandati per supportare l’Italia nell’emergenza Coronavirus. “Non siamo privi di memoria“, aveva spiegato Rama alla partenza del team, “non possiamo non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non abbandonano mai un proprio amico in difficoltà. Oggi siamo tutti italiani, e l’Italia deve vincere e vincerà questa guerra anche per noi, per l’Europa e il mondo intero”.È stata una scelta naturale”, ha ribadito il premier Rama a Sky Tg 24. “Tutti noi crediamo che l’Italia è casa nostra e vederla combattere una guerra così feroce e poi essere lasciata a sé stessa fa molto male”. “Ricambiare non è la parola giusta perché non potremo mai ricambiare quello che l’Italia e gli italiani hanno fatto per noi in tempi troppo bui”, ha aggiunto. “Le sorelle e i fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania bruciava di dolori immensi“, ha detto ancora Rama.

Coronavirus. L’aiuto dell’Albania all’Italia e quel ponte di amicizia e solidarietà

Il riferimento è, tra le altre cose, al sostegno e all’accoglienza dimostrata dall’Italia nei confronti del popolo albanese quando questo soffrì le conseguenze di una drammatica crisi socio-economica, oltre che all’aiuto prestato in occasione del recente sisma di novembre 2019. “All’Albania – ha voluto commentare il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinici legano un rapporto istituzionale di lunga data e un affetto particolare, perché decine sono i bimbi abbandonati che, da quel Paese, sono arrivati grazie ad Ai.Bi. in Italia in adozione internazionale. Non solo. Voglio ricordare l’azione coordinata del Terzo Settore italiano negli anni Novanta, in occasione della crisi migratoria proprio dall’Albania verso il nostro Paese. Quella di oggi è una dimostrazione che la solidarietà genera sempre altra solidarietà, creando un ponte di amicizia tra due Paesi. Un ponte che stiamo cercando di stabilire, anche in un momento così difficile, anche con i Paesi in cui operiamo, che a loro volta sono afflitti da questa tremenda pandemia”.

Coronavirus. L’aiuto per l’Italia passa anche da Amici dei Bambini

Attraverso la nuova campagna #Accoglienzanonsiferma, grazie ad Amici dei Bambini saranno infatti acquistati: materiali e presidi medico sanitari per le comunità di accoglienza per minori, adolescenti e mamme in difficoltà nelle zone più colpite dal COVID19 e offrire sostegno agli ospedali del territorio con i quali Ai.Bi. collabora; presidi medico-sanitari nei campi profughi a Idlib, a nord ovest della Siria, e negli orfanotrofi in Africa, Sud America e Est Europa, e campagne di prevenzione per bambini, famiglie e operatori; supporto psico-pedagogico a bambini, famiglie e adolescenti più vulnerabili in Italia e nei paesi colpiti in cui Amici dei Bambini opera.

Il nuovo decreto del Governo “Cura Italia” prevede, peraltro, un’agevolazione fiscale per le donazioni in denaro e in natura destinate all’emergenza Coronavirus. Secondo l’articolo 66 del decreto, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30%, per un importo non superiore a 30.000 euro“. Inoltre, prosegue l’articolo, “per le erogazioni liberali in denaro e in natura a sostegno delle misure di contrasto all’emergenza epidemiologica da COVID-19, effettuate nell’anno 2020 dai soggetti titolari di reddito d’impresa, si applica l’articolo 27 della legge 13 maggio 1999, n. 133 Ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, le erogazioni liberali di cui al periodo precedente sono deducibili nell’esercizio in cui sono effettuate”.

Per informazioni: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/