Covid-19. In aumento nella seconda ondata i bambini colpiti dal virus

Becherucci: “Soprattutto nel centro nord c’è un certo aumento di casi nei piccoli, cosa che prima era piuttosto rara”.

Se nella prima ondata il coronavirus aggrediva maggiormente adulti ed anziani, con l’avvento della seconda, sempre più bambini sembrano essere colpiti dal virus.

Secondo quanto riportato da il Giorno, per il presidente della Società Italiana delle cure primarie pediatriche, Paolo Becherucci:”Soprattutto nel centro nord c’è un certo aumento di casi nei piccoli, cosa che prima era piuttosto rara”.

 A Corzano, comune nel bresciano di 1400 anime, all’inizio di febbraio sono state 140 le persone infettate dal virus, di cui il 60% erano bambini.

Il caso “Corzano” – riporta il quotidiano – è stato anche citato nello studio “Covid-19: more young children are being infected in Israel  and Italy, emerging data suggest, pubblicato sul British Medical Journal.

Nell’articolo, assieme all’Italia, viene citato anche Israele, dove dall’arrivo a dicembre della variante inglese i casi di contagio giornaliero tra i minori al disotto dei 10 anni di età sembrano essere aumentati del 23%.

Non ci sono dati che attestino una “chiara attribuzione di una maggiore incidenza della specifica variante inglese nella popolazione infantile – spiega Paolo Becherucci al Giorno, ciò che è certo è che “la variante inglese ha un tasso di contagiosità maggiore del 50% rispetto al coronavirus originario”.

Il covid comunque sembrerebbe rimanere, anche in questa seconda ondata, per i più piccoli: “una patologia non grave“. A sottolinearlo in un’intervista di fine gennaio all’AGI, Andrea Campana, primario del reparto di Pediatria multispecialistica del Bambino Gesù, sede di Palidoro oggi centro Covid.

“I dati che abbiamo mostrano un aumento di contagi tra i bambini con una chiara impennata nella seconda ondata – spiega Campana all’AGI – ma si è anche abbassata la durata della degenza. E questo perché abbiamo capito come gestire la malattia in tempi rapidi. Oggi dimettiamo anche bambini positivi e in alcuni casi paucisintomatici, facendoli appoggiare in strutture alberghiere messe a disposizione dalla Regione Lazio se serve”.