Covid-19. Vaccino Pfizer: ci siamo! Dopo 48 ore dall’approvazione dell’EMA il via anche in Italia

L’approvazione dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) dovrebbe arrivare come promesso il prossimo 23 dicembre. Si andrà per fasce d’età: prima gli anziani

“Il vaccino sarà per gli italiani il più atteso regalo di Natale”. Lo ha detto Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di Sanità. La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 dovrebbe iniziare a breve, se l’approvazione del prodotto di Pfizer e Biontech da parte dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) dovesse arrivare come promesso il prossimo 23 dicembre. A quel punto, ha spiegato Locatelli in un’intervista al quotidiano La Stampa, “dopo 48, massimo 72 ore dall’approvazione dell’EMA (…) vi sarà l’approvazione della nostra agenzia regolatoria nazionale”.

A quel punto, anche in Italia, potrà partire la vaccinazione. “Il numero delle dosi che somministreremo – ha spiegato ancora Locatelli – sarà pari a quelle che riceveremo, prima dalla Pfizer, poi dalle altre aziende mano a mano che arriveranno le altre autorizzazioni”. Per raggiungere poi l’immunità di gregge “bisognerà che il 70% della popolazione sia immunizzato” (si parla di 42 milioni di persone), ma “anche prima di raggiungere l’obiettivo finale la situazione migliorerà progressivamente, mano a mano che arriveranno nuove dosi parallelamente alle nuove autorizzazioni”.

La vaccinazione procederà per fasce d’età, come ha spiegato anche il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. Si comincerà “dai più anziani in giù, così distribuiremo le dosi”. La vaccinazione potrà già partire, “se le agenzie del farmaco in Italia e in Europa rispetteranno il calendario – ha aggiunto Arcuri – a fine dicembre”. In quel periodo saranno vaccinati gli operatori sanitari. Poi, da gennaio, toccherà al resto della popolazione.

“Quanto alle priorità nella popolazione – ha proseguito il commissario – si inizierà dagli 11 milioni di abitanti che hanno più di sessant’anni, a partire dai più anziani in giù. Nella seconda fase di vaccinazioni dovranno rientrare anche i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri”.

“All’inizio dell’anno prossimo, del resto – ha però detto, riportato da Sky Tg24 il presidente dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferronon si potrà ancora contare sul vaccino per ridurre i contagi – ha detto – visto che almeno fino a maggio non ne vedremo gli effetti sulla circolazione del virus”. Questo perché “la piena efficacia della copertura, con il vaccino attualmente disponibile, si ha dopo una settimana dalla seconda dose, che viene fatta a circa tre settimane di distanza dalla prima“. Così, “almeno fino a maggio avremo una situazione in cui, pur aumentando progressivamente il numero dei vaccinati, la circolazione sarà ancora importante“. Poi si dovrebbe tornare a una progressiva normalità.