Covid: neonati in terapia intensiva. Ma dal 16 dicembre arriva il vaccino dai 5 agli 11 anni. E nel 2022 anche per i più piccoli

Durante la pandemia sono raddoppiati i parti prematuri. Tanti i neonati malati di Covid finiti in terapia intensiva. Il vaccino arriverà anche per loro. Intanto: via alle somministrazioni per i minori da 5 a 11 anni

Al Policlinico Federico II di Napoli, nel reparto di terapia intensiva, ci sono 25 incubatrici che ospitano bambini nati prematuri da mamme malate di Covid. È così da mesi, ormai. Tra questi bambini, ce ne sono due, gemelli, che la mamma non ce l’hanno già più, stroncata dal virus. Altre mamme sono guarite, per fortuna, ma anche loro non possono ancora abbracciare i loro bambini, che continuano a lottare tra la vita e la morte.

Raddoppiate le nascite premature: le mamme sono disorientate. La vaccinazione serve

Francesco Raimondi, direttore del reparto, racconta a Repubblica: “Ne sono passati 500 (in reparto n.d.r.) durante l’anno e mezzo di pandemia, il 14% dei parti sono stati pretermine, il doppio rispetto al normale”. Il problema, va detto, non sono i no-vax, perché quasi tutte le mamme arrivate al Federico II, dice sempre Raimondi, sono rimaste vittime, più che altro, dell’indecisione e della sbagliata informazione. All’inizio anche i ginecologi e i medici di base non sapevano bene che indicazioni dare, ma, oggi, se “le perplessità da parte delle donne sono comprensibili… avere un atteggiamento tiepido per un medico è colpevole!”.
D’altra parte, le raccomandazioni del Ministero della Salute sono chiare: anche le donne incinte devono vaccinarsi, evitando solo il primo trimestre. Anche per chi già allatta non sono state rilevate controindicazioni, anzi, alcuni studi hanno evidenziato come nell’allattamento gli stessi anticorpi vengano passati ai neonati.
Di contro, una donna incinta che si ammala rischia complicazioni respiratorie, e se durante la pandemia la media delle nascite premature è passata dal 7 al 14%, evidentemente il rischio è molto più concreto di quanto a tutti piacerebbe pensare.

Vaccini per i bambini: via per la fascia 5 – 11 anni. E nel 2022 anche per i più piccoli

Rischio che esiste,ed è ormai ben evidenziato, anche per i bambini più grandi: da qui l’invito più volte reiterato da parte delle autorità sanitaria a vaccinare anche i minori tra i 5 e gli 11 anni. Il vaccino, che è sostanzialmente identico a quello utilizzato per gli over 12, ma somministrato a un terzo della dose, è stato approvato da tutte le autorità: FDA, negli Stati Uniti; EMA, in Europa, e Aifa, in Italia. Tutte hanno sottolineato come i rischi della vaccinazione siano di gran lunga inferiori rispetto agli eventuali rischi di ammalarsi di Covid, mentre le circa 4 milioni di somministrazioni del vaccino agli under 12 finora effettuate negli USA non hanno fatto emergere particolari reazioni pericolose.
Tutto è pronto, insomma e, come annunciato dal Commissario Straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, le vaccinazioni partiranno già dal 16 dicembre. Come per gli adulti, le modalità di prenotazione saranno organizzate e gestite dalle singole regioni.

Se per i bambini dai 5 agli 11 anni la campagna vaccinale è quasi al via, già si incomincia a parlare per l’ultima fascia di popolazione che ancora rimane fuori: quella dei bambini da 0 a 5 anni. Pfizer e Moderna hanno già cominciato gli studi e i test e, a detta del Presidente di Aifa e componente del CTS Giorgio Palù: “è verosimilie pensare” che nel primo semestre del 2022 arriverà la vaccinazione anche per loro.