Adozione nazionale. E’ vero che il Tribunale di Brescia non fa distinzioni tra coppie lombarde e coppie fuori regione?

Buongiorno Ai.Bi.

Io e mia moglie stiamo per intraprendere il percorso dell’adozione. Vorremmo tentare entrambe le strade, sia quella nazionale che quella internazionale. Per quanto riguarda la prima, abbiamo saputo che, a differenza della seconda, è possibile presentare la domanda in qualsiasi tribunale italiano. Siamo coscienti però anche delle molteplici e lunghe procedure burocratiche che un iter come quello dell’adozione comporta. A cominciare dal fatto che, a quanto pare, i tribunali comunicano scarsamente tra di loro. Prima di presentare la nostra domanda per l’adozione nazionale, quindi, vorremmo conoscere un po’ meglio la situazione in modo da individuare il tribunale più opportuno a cui rivolgersi. Per esempio, abbiamo saputo che quello di Brescia non fa distinzioni tra le coppie della sua regione e quelle provenienti da un’altra regione. Potete confermarmi questo? Noi viviamo in Veneto e non avremmo difficoltà a relazionarci con il tribunale di Brescia.

Grazie per le informazioni,

Marco

 

 

cbernicchi-fotoCaro Marco,

le confermo innanzitutto le differenze procedurali relative alla presentazione della domanda di adozione internazionale e di adozione nazionale. Per la prima è necessario fare richiesta di idoneità e questa può essere inoltrata solo al Tribunale per i Minorenni competente per la propria provincia di residenza. Per quanto riguarda l’adozione nazionale, invece, non è previsto il rilascio di un decreto di idoneità, ma è sufficiente dare la propria disponibilità. Quest’ultima ha una validità di 3 anni eventualmente rinnovabile per un ulteriore triennio e può essere presentata in qualsiasi Tribunale per i Minorenni italiano. Quindi, per una coppia che, come voi, vive in Veneto è possibile inoltrare la domanda di adozione nazionale al Tribunale di Brescia.

Venendo alla vostra domanda specifica, è doveroso precisare che la legge non prevede la possibilità, per un Tribunale, di dare una sorta di prelazione alle coppie della propria regione o, viceversa, a quelle provenienti da altre regioni. La valutazione delle coppie e l’eventuale abbinamento tra due aspiranti genitori e un bambino deve avvenire nell’interesse di quest’ultimo. Se, quindi, fatte le dovute considerazioni, il Tribunale dovesse ritenere che  una coppia di un’altra regione sia la soluzione migliore per il minore in attesa di adozione, niente impedirebbe a quest’ultima di accogliere quel bambino. Allo stesso modo, se si ritenesse invece che la soluzione migliore per il minore sia quella di rimanere nel proprio territorio di origine, il Tribunale tenterebbe la strada dell’adozione da parte di una coppia proveniente dalla propria area di competenza. L’abbinamento con due aspiranti genitori che vivono lontano dal territorio di competenza è quindi una scelta che il Tribunale compie nel caso di minori per i quali si ritiene più utile l’allontanamento dal proprio luogo di origine.

Resta la spinosa questione della Banca dati dei minori adottabili e delle coppie disponibili per l’adozione. Un database previsto per legge fin dal 2001 e non ancora entrato in funzione, perché l’informatizzazione e la messa in rete di tutti i Tribunali per i Minorenni italiani è ancora in fase di completamento. Un ritardo inaccettabile per uno strumento che permetterebbe di incrociare le informazioni dei diversi Tribunali, i quali invece, a tutt’oggi, in molti casi non si parlano, non riuscendo così a trovare una famiglia a tanti minori adottabili che restano in attesa di una mamma e un papà.

Un caro saluto,

 

Cinzia Bernicchi

Consulente di Ai.Bi.