“Ecco perché appoggio le proposte di Ai.Bi.”

Anna scrive:
Sono convinta che gli operatori degli enti abbiano la preparazione sul campo, i mezzi (speriamo) e sicuramente lo spirito giusto per accompagnare le coppie a maturare nel profondo la scelta adottiva. I servizi sociali, io credo, non hanno tutto questo, e forse, per evitare rischi di fallimenti adottivi, preferiscono “rimandare a settembre” le coppie proponendo percorsi di maturazione e di confronto esterni alla loro “giurisdizione”, invitando le coppie per esempio a frequentare gruppi spontanei di coppie adottive che si pongono come obiettivo l’auto-mutuo aiuto.
Meglio sarebbe per tutti un appoggio più efficace ed efficiente come quello che gli enti potrebbero fornire. Ma attualmente, temo, questa è la situazione esistente, anche se sicuramente migliorabile. Ben vengano le proposte di Ai.Bi.!

Cara Anna,

osservazioni come la sua sono di enorme conforto: sono indicative di un supporto morale e materiale capace di accelerare il passo delle importanti riforme che dobbiamo realizzare per la tutela dell’infanzia. È di questi giorni la notizia di una grandissima vittoria in tribunale, una conquista fondamentale per le sorti dei bambini abbandonati e in difficoltà familiari: la sentenza che promette a tutti loro la realizzazione della Banca Dati entro il termine di 90 giorni, a partire dal 1° ottobre 2012.

La sentenza del TAR del Lazio riconosce l’inadempienza di un’importante istituzione pubblica, quale il Ministero della Giustizia, nel rendere operativo questo database contenente tutte le informazioni sui minori adottabili in Italia, sulle coppie e sui single disponibili ad adottare al fine di migliorare le procedure adottive. Una battaglia nella quale Ai.Bi. si è battuta da sola, nel silenzio di grandi associazioni, organizzazioni ed enti autorizzati impegnati nella tutela del diritto dei minori.

Unici aiutanti, le famiglie.

Cara Anna, se ascoltiamo i dati emessi dall’Unicef, 5 milioni di bambini vengono abbandonati ogni anno. Questo significa che, entro stasera, oltre 13mila bambini e adolescenti saranno finiti in mezzo a una strada, nel limbo di un istituto, in balìa di un mondo che non si fa scrupoli a rubare loro l’infanzia, l’innocenza, la giovinezza!

Il suo appoggio, Anna, indica che le famiglie adottive hanno capito che il duro lavoro al quale ci sottoponiamo è per loro, affinché siano felici di adottare e siano premiate per il loro desiderio di accogliere un figlio.

Premiate, sì! Perché la voglia di adottare un figlio abbandonato, solo al mondo, senza una mamma a cui affidare il suo cuore e i suoi tormenti, senza un papà che lo guidi nel farsi strada in società e rendersi utile al mondo, non può e non deve essere visto come il gesto di carità di coppie benestanti!

Il nostro sogno è diverso: il nostro sogno è un’Italia che compie innumerevoli atti di giustizia attraverso l’adozione. Il nostro sogno è un’Italia che adotta.

Grazie per la sua testimonianza. Con persone come lei, Anna, la nostra “impossibile” battaglia è già vinta.

Volete unirvi a noi?

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini