Esco alla mattina alle 4 per andare a lavorare e mio figlio? In mezzo alla strada!

“Mi chiamo Theany, sono mamma da 3 anni del mio piccolo Samnang. Ogni mattina mi sveglio prima dell’alba e faccio tanta strada per raggiungere il posto di lavoro, una fabbrica tessile che dista circa 20 km dal villaggio nel quale viviamo. Lavoro come operaia in un seminterrato, non riesco mai a capire quando fuori c’è una bella giornata; esco di casa con il buio e rientro di casa con lo stesso buio…”

Questo l’accorato appello di una mamma sola e disperata che chiede aiuto ad Ai.Bi. per costruire un asilo nido nella località di Koh Ndorie, in grado di ospitare 25 bambini.

È il sogno di un luogo di accoglienza sicuro e ricco di stimoli per i bambini come il piccolo Samnang, che permetta alla sua mamma Theany e agli altri genitori di non lasciare i propri figli nella polvere o nel fango di una strada per andare a lavorare a giornata nei villaggi limitrofi.

Samnang e la sua mamma Theany vivono nel villaggio di Koh Ndorie, situato all’interno del Comune di Nirot, distretto di Meanchey. È la periferia sud-est di Phnom Penh, la capitale geografica, produttiva e culturale della Cambogia. Koh Ndorie, letteralmente Isola di Ndorie, è uno dei numerosi insediamenti sorti nel solco dei durissimi contrasti tra cambogiani e vietnamiti. Malnutrizione, disoccupazione, analfabetismo e malattie sono all’ordine del giorno per gli abitanti.

Circa 400 famiglie vivono nel luogo in piena precarietà e miseria. I padri e le madri di Koh Ndorie lavorano a giornata e in nero, senza alcuna garanzia di continuità o sicurezza. Le donne lavoratrici sono circa il 40% della popolazione.

I bambini come Samnang iniziano a lavorare da piccolissimi, ma è a partire dai 10 anni che il loro lavoro si fa continuativo e iniziano a seguire i papà nella raccolta di materiali riciclabili o lavorando come muratori. Le bambine iniziano a lavorare più tardi, verso i 13-14 anni, perché prima devono badare ai fratelli più piccoli; sono impiegate soprattutto nelle aziende tessili.

La forte povertà parla chiaro attraverso un fatto: di tutte le famiglie del villaggio solo una possiede la terra su cui ha costruito la propria abitazione in muratura. La maggior parte delle abitazioni sono in legno di bambù. Non in tutte le case è presente l’acqua potabile, il cui approvvigionamento dipende anche dalla quantità di pioggia caduta.

Nelle vicinanze del villaggio non è presente nessun asilo nido, né pubblico, né privato. Ad una distanza ci circa due kilometri dal centro è possibile invece trovare una scuola primaria pubblica, situata all’interno di una pagoda. I bambini vietnamiti non riescono però ad accedervi per l’ostacolo insormontabile costituito dalla lingua, poiché nessuna scuola primaria o secondaria, all’interno dell’intero Paese, offre lezioni in lingua vietnamita.

È in questo contesto drammatico che si colloca il progetto di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini che mira ad aprire un asilo nido all’interno del villaggio di Koh Ndorie per ospitare 25 bambini.

Ognuno di noi è chiamato ad aiutare Samnang e gli altri bambini a realizzare il loro sogno: quello di avere un asilo dove crescere e trovare il riparo di cui hanno diritto.

Visita il sito: www.aibi.it/ita/sostieni-aibi/un-asilo-per-samnang/ e scopri come dare una mano a Samngang e a sua mamma Theany!