Genova: imprese e volontariato insieme per il futuro dell’Africa

bimbiafricani200I maggiori ostacoli nel portare avanti i progetti in Repubblica Democratica del Congo? Sono soprattutto culturali. Non si tratta solo di mere difficoltà materiali.  Quando andiamo a fare degli interventi in certe zone, come a Kinshasa, ci rendiamo conto che c’è un disgregarsi della coesione sociale e familiare. E i numeri parlano chiaro: solo nella capitale congolese, sono ben 14 mila i minori abbandonati”.

Lo ha affermato Giorgio Caviglia, settore adozioni internazionali in Africa per Amici dei Bambini, che ha contribuito con un suo intervento alla tavola rotonda “Associazioni Paesi – Central Region: Repubblica Democratica del Congo”, svoltasi giovedì 14 novembre, nell’importante cornice del IV Convegno SPeRA “Solidarietà italiana in Africa: volontariato e imprese” a cui Ai.Bi. non poteva mancare.

Il convegno si è svolto a Genova, dal 14 al 16 novembre 2013, presso il MuMa- Galata Museo del Mare e il MuseoTeatro della Commenda di San Giovanni di Pré. Una tre giorni in cui operatori economici e mondo del non profit si sono confrontati sulle nuove opportunità per il mondo del lavoro (italiano e africano) che possono nascere dalla collaborazione tra imprese e volontariato nell’Africa subshariana.

Culturalmente i legami di sangue sono molto forti, per questo la percezione sull’adozione e sugli affidi non è sempre positiva. Se a questo si somma anche la credenza popolare secondo cui alcuni bambini sarebbero degli stregoni, il quadro in cui operiamo si fa più complesso”, ha continuato Caviglia.

Noi abbiamo giù in Congo dei volontari espatriati e questo ci permette, a differenza di altre realtà associative, di avere il polso della situazione, nonostante la corruzione e le problematiche politiche siano all’ordine del giorno”, ha concluso l’operatore Ai.Bi.

Caviglia in quell’occasione ha presentato il progetto della casa famiglia “Ange Gabrielle” a Kinshasa, inaugurato alla fine del 2012, grazie al fondamentale supporto dell’azienda Alessi, partner dell’associazione.  La struttura accoglie al momento una quindicina di bambini, con un’età compresa fra i 5 e 14 anni, abbandonati dalle loro famiglie per varie ragioni, fra cui l’estrema povertà, o l’irresponsabilità ed il disinteresse dei genitori a prendersene cura. Il centro è composto da sette appartamenti aventi ognuno due stanze, una cucina ed un bagno, nonché un cortile dove giocare.