Griffini: “Servizi per l’infanzia? Oltre ai tagli, non c’è traccia di riforme”

Parlamento 200Oltre ai tagli al mondo dell’infanzia, non c’è traccia di riforme. E intanto le adozioni stanno andando alla deriva. Ne parla il presidente di Amici dei Bambini, Marco Griffini, in questa intervista, che riportiamo integralmente, rilasciata al giornalista Alberto Laggia sull’ultimo numero del settimanale “Famiglia Cristiana” in questi giorni in edicola.

 

Nei giorni scorsi è stato bocciato alla Camera l’emendamento alla Legge di stabilità che prevedeva un bonus di 5mila euro alle famiglie che adottano all’estero. Stiamo parlando di un finanziamento di poco più di 10 milioni di euro, per dare un aiuto alle coppie che si rendono disponibili ad accogliere un figlio e che vanno incontro a spese superiori, in media, ai 20mila euro. L’ultima speranza è legata al voto in Senato.

“E’ la dimostrazione del disinteresse rispetto al mondo dell’adozione internazionale, uno dei fiori all’occhiello della società italiana. E dire che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, aveva promesso il sostegno economico alle famiglie che scelgono l’adozione”, sottolinea ironicamente Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. (Amici dei Bambini), ente storico autorizzato alle adozioni internazionali. Parte naturalmente dai tagli a questo settore Griffini, ma l’analisi s’allarga subito all’intero universo che riguarda i minori e ai tagli ai servizi a loro dedicati: “Mi pare che il mondo dell’infanzia sia uno dei pochi ai quali il Governo non stia dedicando alcun dossier. E il riformismo tanto predicato dal premier Renzi sembra fermarsi davanti ai minori. Per le famiglie più povere, al massimo ci sarà il bonus bebè di 80 euro: spot e basta. Invece, se è vero che la denalità pone un serio problema al futuro del nostro Paese, ciò che serve è una vera riforma che dia servizi e aiuto alla famiglia e sostegno al mondo del non profit che si occupa di infanzia”.

Perché Renzi non avanza, aggiunge Griffini, la riforma delle adozioni internazionali, richiesta da anni per superare la crisi dell’istituto e il calo delle coppie disponibili? “Per l’eterologa”, commenta, “s’è fatta la legge e subito dopo le Regioni si sono dotate di linee-guida per procedere. Mentre le linee-guida per l’adozione non sono mai state scritte, nonostante la legge risalga al 1998”. Il presidente dell’Ai.Bi. attacca poi “la strategia di Renzi, che sembra decisa a saltare i corpi intermedi e il Terzo settore, che invece saprebbe coprire questi servizi a costi inferiori rispetto a quelli statali”. Peraltro la Finanziaria propone pure il taglio del 30 per cento del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, già falcidiato gli anni scorsi. L’ultimo episodio che ha coinvolto Ai.Bi. riguarda la Casa d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati a Messina, che ospitava cento ragazzi sbarcati a Lampedusa: “La situazione economica era insostenibile: vantavamo crediti per 200mila euro, mai riscossi per il palleggio di responsabilità tra Viminale e Comune”.

 

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