Haiti: pubblicata sulla gazzetta ufficiale la nuova legge sulle adozioni

haiti2ok_216x216Il 15 novembre ad Haiti è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale Le Moniteur la nuova legge sulle adozioni, approvata all’unanimità dal Parlamento lo scorso 29 agosto. Da questo momento anche i bambini abbandonati dell’ex colonia francese potranno avere una famiglia, infatti, per la prima volta, il concetto di adozione internazionale  piena (solo le adozioni nazionali possono essere anche semplici) viene introdotto nel Diritto del Paese.

La legge recepisce la convenzione dell’Aja del 1993, ratificata da Haiti nel giugno 2012, e sancisce innanzitutto che ogni adozione deve essere realizzata solo nell’interesse superiore del bambino e che la povertà dei genitori non può costituire condizione sufficiente per l’adottabilità.

Tra le altre disposizioni, che regolano l’accoglienza dei minori haitiani abbandonati, si afferma che l’adozione potrà essere richiesta da coppie eterosessuali sposate o conviventi da almeno 5 anni (invece dei 10 di matrimonio previsti prima della riforma). L’età minima di almeno uno dei coniugi dovrà essere di 30 anni, contro i 25 previsti prima. Ma ad Haiti possono adottare un bambino anche i single, purché abbiano almeno 35 anni. Mentre il limite d’età massimo per gli aspiranti genitori è di 50 anni.

La legge fissa inoltre anche un principio. No al fai da te nelle adozioni. Se da un lato infatti ammorbidisce le condizioni di ammissibilità degli aspiranti genitori, dall’altro stabilisce la mediazione obbligatoria delle coppie straniere attraverso gli enti autorizzati e accreditati.  Quindi la legge semplifica l’iter burocratico, ma elenca anche i reati in materia di adozioni illegali, nonché le relative sanzioni.

Altri cambiamenti positivi sono l’introduzione di un periodo obbligatorio di convivenza (minori- adulti adottanti) di almeno due settimane e di un obbligo di monitoraggio post adozione per un periodo di 8 anni.

Infine, questo nuovo sistema di regole indica nell’IBESR (Institut du Bien-Entre Social et de la Recherches)  l’autorità centrale in tema di adozione. Ogni richiesta in questo campo dovrà essere valutata dall’Istituto e quindi inviata alle autorità giudiziarie e in situazioni di crisi l’adozione viene immediatamente bloccata.

Insomma sicuramente una vittoria nel campo della difesa dei diritti dei più piccoli e più indifesi.