Il caso della foto di Chanel, la figlia tredicenne dell’ex capitano della Roma Francesco Totti

Immagini di adolescenti ritratte come donne. Una deriva della nostra società da dover combattere, partendo dalle nostre case.

Giovani adolescenti che stanno pian piano divenendo piccole donne, sbattute in prima pagina. Frasi e immagini maliziose, lontane dal mondo leggero e colorato dell’infanzia, ma già stereotipate, costruite per noi adulti, ammiccanti verso una considerazione del corpo, soprattutto delle bambine mercificato e sessualizzato.

È questo il dramma del nostro tempo. Di una società fatta di immagini, in cui corpi perfetti svettano dai rotocalchi e dalle pagine social. In cui tutto è apparenza ed apparire.

Ad accendere nuovamente i riflettori sul grave problema della mercificazione dell’immagine dei bambini ci pensa, in questa calda estate, la foto di Chanel, la figlia tredicenne dell’ex capitano della Roma Francesco Totti ed Ilary Balsy, sbattuta in copertina dal settimanale Gente.

La bambina, in vacanza con la famiglia è stata fotografata assieme al papà a bordo mare. Il viso oscurato, ma l’immagine metteva provocatoriamente in mostra le forme del corpo dell’adolescente, mentre veniva commentata l’avvenenza della bambina e la somiglianza alla mamma.

La copertina, com’è giusto che sia, ha scatenato l’ira dei genitori della piccola Chanel, della società civile e l’intervento del Moige, Movimento Italiano Genitori.

Ringrazio il direttore Monica Mosca per la sensibilità dimostrata mettendo in copertina il lato B di mia figlia minorenne senza curarsi del problema sempre più evidente della sessualizzazione e mercificazione del corpo delle adolescenti”, scrive Francesco Totti sui social, chiedendo il ritiro delle copie che vedono in copertina la figlia.

L’intervento del Telefono Azzurro

Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il Telefono Azzurro:Nell’ultima settimana abbiamo tristemente assistito, in due occasioni diverse, alla spettacolarizzazione del corpo di minori sui giornali”, invitando “gli organi di informazione a tutelare sempre bambini e adolescenti, rispettandone l’immagine e la privacy”.

Tutto assolutamente doveroso e corretto, ma non è sufficiente.

Occorre andare più a fondo e combattere una cultura che ormai sembra permeare la nostra società partendo dalle stesse famiglie. Dagli stessi genitori.

Bisognerebbe chiedere ai Totti perché non si sono preoccupati anche degli sguardi che Chanel avrebbe potuto attirare, sia pur in buona fede, su di sé in spiaggia apparendo in quel modo: che cosa cambia infatti nel mostrare in pubblico i glutei scoperti di una ragazzina dal vivo o in foto?”

Scrive la giornalista Benedetta Frigerio in un articolo pubblicato sulla Nuova Bussola Quotidiana.

Una riflessione che dovremmo fare tutti. Perché se è corretto e doveroso puntare il dito contro le storture della società e della comunicazione, il motore del cambiamento deve partire anche da noi, all’interno delle nostre famiglie, prestando, perché no, anche un po’ più di attenzione a ciò che diamo da indossare ai nostri figli.