Il governatore Vendola alla prova dei fatti: “credi davvero nell’adozione?”

Nichi Vendola è il segretario di SeL (Sinistra, Ecologia e Libertà), governatore della Puglia (al secondo mandato) e candidato alle primarie del Partito Democratico (giocandosi la chance di diventare premier).

Pur partendo dietro nei sondaggi rispetto ai due concorrenti più forti, Renzi e Bersani, Vendola è un politico molto brillante e fa presa in particolare sui giovani. Lo ha dimostrato anche il livello di gradimento riscontrato l’altra sera dopo il dibattito su Sky Tg24 sulle primarie. Vendola, dopo il dibattito, secondo una ricerca di Ipr Marketing ha aumentato del 3% i suoi consensi (dal 12% al 15%).

Il governatore della Puglia si è distinto per posizioni più pronunciate degli altri candidati su welfare, istruzione, famiglia. Tra le sue parole sono tornate più volte espressioni come “parità di diritti”, “diritti interi”, “cambiamento”. Siamo sicuri che Vendola sia convinto di quello che dice e che le sue dichiarazioni non siano solo propaganda ma veri e propri impegni davanti alle persone.

In un periodo di smarrimento e antipolitica, l’unica scelta di serietà è fare i fatti. Per questo è necessario che Nichi Vendola dia delle risposte sul tema dei diritti e dell’adozione, tema a lui molto caro, che torna di continuo da qualche mese nelle dichiarazioni.

Vendola è molto chiaro sul tema delle adozioni: sì alle adozioni gay, in un’ottica di diritto per tutti alla genitorialità. Ma ribaltiamo per un attimo la prospettiva, e mettiamoci dalla parte dei bambini e del loro diritto alla famiglia: il primo passo che una persona sensibile al tema delle adozioni debba compiere è semplificare il processo adottivo, al fine di rendere più facile il dono di una famiglia ai bambini in attesa.

Questo è un passaggio fondamentale per dimostrare nei fatti di essere uomo di azione e di parola. Dobbiamo riscontrare, però, che la regione Puglia sul tema dell’adozione è rimasta indietro. Perché una regione governata da 8 anni da Vendola non ha ancora un protocollo sull’adozione, come per esempio ha la Regione Veneto?

Vediamo un po’ di dati: la Regione Puglia nel 2011 ha visto un calo del 16% delle adozioni internazionali, secondo le stime del Tribunale di Bari. Calo impressionante anche nel numero di coppie che presentano richiesta di adozione, sia per la nazionale (dalle 768 del 2008 alle 403 del 2011) sia per l’internazionale (dalle 393 del 2008 alle 330 del 2011; dati da Bari.it).

Sono dati che evidenziano senza dubbio la crisi dell’adozione in Puglia, come saprà bene lo stesso Vendola. E allora perché non muoversi facendo qualcosa di concreto per l’adozione invece di una battaglia -più retorica che altro- a favore delle adozioni gay? Perché non dimostrare alle coppie giovani che non sono le solite frasi, ma che il candidato Vendola crede davvero nelle adozioni?

Sarebbe il caso che il governatore della Puglia, partendo dal modello veneto, che è l’unico protocollo sopravvissuto, inizi una strada per passare da una cultura della selezione a quella dell’accompagnamento, creando le premesse per realizzare un protocollo fra servizi pubblici ed Enti Autorizzati affinché possano accompagnare la coppia in tutto il suo percorso, prima, durante, dopo l’ingresso del minore nella nuova famiglia.

(Davide Fracasso)