Il mondo dei social insorge. “Perché i bambini comperati sono stati fatti entrare in Italia?” “Ora vanno restituiti ai Paesi di origine” “Shock tra i ragazzi adottati”

dellamonica

Le pesanti dichiarazioni al sapore di accuse della vicepresidente della CAI, Silvia Della Monica, non sono passate inosservate neanche al popolo dei social. Non si sono fatti attendere, infatti, commenti e “inviti” indirizzati alla “signora” Della Monica di essere responsabile e andare fino in fondo con quelle che fino ad ora sono soltanto delle insinuazioni al limite della diffamazione. Che si facciano insomma i nomi e cognomi degli enti che si macchiano di traffico di bambini, si prendano dei veri e seri provvedimenti e/o si restituiscano ai Paesi i bambini arrivati in modo illegale.

Se la signora è così certa delle sue affermazioniscrive La vita è bella’ha il dovere di intervenire…ma non pare lo stia facendo”.

MariaLuisa Lo Giaccorincara e tuona “non si può parlare pubblicamente così dell’adozione. NON SI PUÒ!

“Genitori si diventa”, associazione di famiglie adottive nata nel 1999, chiama in causa direttamente la CAI, che nel suo ruolo di Autorità centrale “è lì per agire i controlli. Sono stati fatti? Enti sospesi o cancellati albo? come Francesco Semeraro che precisaLa CAI dovrebbe controllare gli enti e impedire compravendita di minori no?

Novembre69 punta il dito sulla gravità delle affermazioni “Dichiarazioni irresponsabili gettano famiglie nel panico e non aiutano le adozioni. Chiediamo chiarezza al più presto.

Comperati’ shock tra i ragazzini adottati”, dice Cloud che poi aggiunge “Prima di tutto si doveva pensare ai bambini, ai ragazzini, agli adolescenti che ascoltano ed elaborano”.

Paolina Scioscia svela un’amara verità: “queste dichiarazioni gettano ombre sulle AI” invitando il premier Renzi a far fronte alle proprie responsabilità dal momento in cui “ho solo subito le vostre incompetenze !”

Stefano Piovani, fondatore e Presidente di “Le radici e le Ali” pensa a chi paga sulla propria pelle, ovvero i ragazzi adottati “ragazzi adottati feriti una volta ancora” e precisa “#laCAIchevorrei darebbe prima di tutto riscontro immediato alle accuse sui #figlicomperati”

A insorgere e criticare il modus operandi della CAI non sono soltanto i singoli e privati cittadini ma anche le associazioni come il CARE, Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete, che suggerisce di rivedere “davvero tutte dal 2000 in giù, erano troppe,  tante saranno state di bassa qualità”.  Per poi aggiungere, “è una bella responsabilità firmare gli ingressi

E ancora: “La CAI chiude gli enti canaglia con i fatti non a parole per tutelare il sistema“ per poi precisare cheI genitori adottivi non hanno comprato nessun figlio. È compito della vicepresidenza della #cai vigilare sugli ingressi. Non altri #adozioni

Nel dibattito interviene anche Marco Griffini, presidente di Ai.Bi., Amici dei Bambini, che rivolge un appello al Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano “subito lavoro per #Garanteinfanzia: restituire ai Paesi di origine i bambini comperati denunciati da Della Monica”.

E in tripudio di condivisioni e di like le reazioni stanno montando sempre di più momento dopo momento. Anche i media on line prendono posizione e chiedono a gran voce “chiarezza” e trasparenza. Come l’articolo di Vitache dedica un intero servizio sul mistero attorno alle pesanti dichiarazioni di Della Monica.