Il racconto di Sara “Il tirocinio in Ai.Bi. mi ha fatto capire che il mio futuro è mettermi in gioco affinché tutti i bambini vedano riconosciuti i propri diritti”

Sara è una giovane laureanda in “Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale” che ha appena concluso il suo periodo di stage in Ai.Bi., nell’ufficio SAD, Sostegno a Distanza. Un’esperienza unica che porterà sempre nel cuore. Ecco la sua testimonianza.

Il 18 maggio 2017 è iniziata la mia esperienza in Ai.Bi-Associazione Amici dei Bambini. Ero spaesata e non sapevo bene cosa avrei fatto nei successivi due mesi. Sono arrivata senza sapere cosa aspettarmi.

 Il contesto delle adozioni internazionali lo conoscevo poco, ma è una realtà che mi ha sempre affascinato. Molte persone a me care sono state aiutate e supportate dal mondo delle adozioni e volevo conoscere meglio questo contesto.

 Sapere che c’è chi aiuta coppie con un grande desiderio di diventare genitori e bambini soli e abbandonati ad avere una famiglia, mi ha sempre commossa.

 Studiando, inoltre, “Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale” all’Università degli Studi di Bergamo, mi sono sempre interessata alla protezione e tutela dei diritti delle persone più vulnerabili e fare un tirocinio in una realtà che tutela i diritti dei più piccoli mi ha molto soddisfatto.

 Il settore in cui sono stata accolta è il SAD (sostegno e adozioni a distanza). Si occupa di aiutare e supportare i bambini in difficoltà economica e familiare nei vari Paesi del mondo tramite progetti e iniziative mirate.

 Qui ho avuto la possibilità di provare sulla mia pelle quello che fino ad allora avevo solo letto sui libri. Con me hanno lavorato anche altre due stagiste con cui si è creata una bella intesa, sempre pronte a scambiarci consigli e suggerimenti.  

 Nel mio lavoro di controllo e valutazione delle schede dei bambini nelle istituzioni, in particolare in Brasile, mi sono resa conto dell’impegno e delle forze che Ai.Bi mette in campo ogni giorno.

 Ogni sostenitore in Ai.Bi riceve tutte le attenzioni e le operatrici si fanno in quattro per rispondere in modo più efficiente possibile a tutte le necessità di coloro che si rivolgono ad Ai.Bi con il desiderio di aiutare il prossimo, soprattutto quando si tratta di un bambino fragile e indifeso.

 Mi sono commossa più volte leggendo le storie dei bambini brasiliani, colme di tristezza e di disperazione, ma Ai.Bi riesce a dare speranza e possibilità di un futuro migliore a tutti i bimbi.

 Lavorare all’interno di una onlus mi ha fatto capire che il mio futuro è proprio qui: mettermi in gioco affinché tutti possano vedere riconosciuti i propri diritti.

 Per la prima volta mi sono resa conto di quanto lavoro ci sia dietro un’associazione di questo livello. Tutte le persone che ho conosciuto sono competenti, professionali ed hanno davvero a cuore il futuro dei bambini che aiutano.

 Quello che Ai.Bi mi ha lasciato è la voglia di mettermi in gioco e di buttarmi a capofitto nel mondo della tutela dei diritti.

Lascio l’ufficio con un po’ di tristezza, vorrei rimanere in questo ambiente così professionale e sorridente. Il periodo passato qui mi ha dato lo slancio necessario per affrontare il futuro che ho davanti e chissà, magari un giorno tornerò qui, con maggior esperienza e competenza a condividere con AiBi un nuovo periodo della mia vita.

Grazie,

Sara