In Siria è emergenza latte per i bambini: salviamo le nuove generazioni di siriani

donne siriaDal nostro inviato (Luigi Mariani) – In Siria c’è sempre più bisogno di latte per bambini. L’ultimo allarme è stato lanciato da Rastan, una delle principali città del governatorato di Homs, dove il Consiglio Locale ha rivolto un appello alla comunità umanitaria internazionale, affinché faccia quanto in suo potere per far pervenire questo elemento essenziale alle famiglie, nonostante l’assedio che ora isola il centro cittadino.

Ma il problema va ben oltre i semplici approvvigionamenti in zone di difficile accesso. Non è una novità, infatti, che, fra le prime conseguenze prodotte della guerra, ci sia stato un cambiamento forzato delle abitudini alimentari della popolazione siriana, costretta dall’impennata dei prezzi a fare affidamento su prodotti a basso costo e a ridurre al minimo l’acquisto e il consumo di generi come carne, pesce, pollo, formaggi e prodotti caseari in generale, fra cui – appunto – il latte per bambini.

Per molte famiglie, il latte artificiale è un elemento primario per crescere i propri figli, in quanto contiene le proteine, le vitamine, i minerali (incluso il calcio), i grassi e i carboidrati essenziali alla crescita dell’organismo e a preservare la salute dei piccoli. Eppure, i bisogni dei bambini spesso non sono tenuti in debita considerazione: nelle ceste alimentari distribuite da molte organizzazioni umanitarie, ad esempio, il latte in polvere non è quasi mai presente.

Ma tra le ragioni principali che ora determinano un aumento delle richieste di latte artificiale, c’è anche – e soprattutto – una generale riduzione della produzione di latte materno, causata da fattori psicologici sempre più diffusi a causa della guerra, come stress e ansia: gli effetti del conflitto sulle madri, dunque, si ripercuotono in maniera spesso devastante sulla salute dei figli.

Anche a Binnish, dove Ai.Bi. è presente insieme al partner Syrian Children Relief, la scarsa reperibilità di latte per bambini è stato segnalato nei mesi scorsi come uno dei problemi maggiori dalla popolazione locale, soprattutto da donne e medici. La mancanza di pediatri nell’area, unita all’assenza di strutture sanitarie adeguate a supportare programmi educativi sulle pratiche dell’allattamento, fanno sì che, al momento, l’unica risposta possibile al rischio malnutrizione per i neonati di Binnish e dei villaggi vicini sia facilitare l’accesso al latte artificiale. Per questo motivo, Ai.Bi. sta lavorando a un progetto che garantisca l’approvvigionamento mensile di latte in polvere a circa 2.500 bambini della zona, attraverso la costituzione di tre punti di distribuzione nei villaggi di Binnish, Sarmin e Taftanaz, a cui le famiglie più bisognose potranno rivolgersi per ottenere gratuitamente il nutrimento necessario ai propri figli.

Tutelando e proteggendo le nuove generazioni di siriani ancora in fasce, si vuole dare loro la possibilità di sopravvivere a questa tragedia, nella speranza che possano crescere e vedere, un giorno, una Siria diversa, senza più guerra, finalmente in pace.

 

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

 

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.