India, come cambia l’adozione: sempre meno coppie internazionali, sempre più nazionali

Il giornale Times of India ha segnalato il 16 agosto scorso un cambiamento nel panorama delle adozioni dei bambini indiani. Dal 2006 al 2011 le adozioni internazionali sono scese dalle 853 unità annuali alle 589.

Al contempo le famiglie adottive nazionali sono aumentate esponenzialmente. Questo comporta, secondo il Times of India, il fatto che un numero sempre maggiore di famiglie indiane è desideroso di adottare. Sempre nel 2006 erano 2409 i minori indiani adottati nazionalmente nel loro Paese: nel 2011 risultano essere stati 5905.

Un balzo del 145%. I dati ufficiali sono stati accompagnati dalla dichiarazione di un cambiamento positivo nella cultura indiana, ora favorevole all’adozione. E invece che cosa c’è alla radice di un netto calo nelle adozioni internazionali nel secondo gigante asiatico? Più severi controlli e, a detta di Jagganath Pati, direttore di CARA, l’autorità centrale indiana, “la possibilità di far vivere il bambino abbandonato nel contesto particolare in cui è nato”. Allo stesso tempo, sostiene Jagganath, l’India guarda con favore alle adozioni internazionali verso Usa, Italia e Spagna, i maggiori Paesi di adozione dei piccoli indiani, soprattutto dei bambini che presentano qualche particolare necessità fisica, psicologica o comportamentale, facilmente risolvibile in Occidente.