Italia, allarme minori in difficoltà familiare: più bambini inseriti nelle comunita di accoglienza che nelle famiglie affidatarie

Nella mattina di mercoledì 4 luglio 2012, il dr. Vincenzo Spadafora, Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, presso la sede dell’Authority sita a Roma in via della Ferratella in Laterano n. 51, ha incontrato una rappresentanza del Tavolo Nazionale Affido, organismo di raccordo delle principali associazioni e reti italiane di famiglie affidatarie.

L’incontro, nato da una richiesta del Tavolo Nazionale Affido, si è sviluppato nel corso dell’intera mattinata, in un clima positivo e di reciproca attenzione. Al centro del confronto la parziale attuazione in Italia della tutela del diritto dei minori alla famiglia.

Alla luce degli ultimi dati statistici diffusi dal Centro Nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza risulta che, contrariamente a quanto previsto dalla normativa in materia, l’inserimento di bambini e ragazzi nei servizi residenziali è più frequente dell’affidamento ad una famiglia (15.500 contro 15.200). In particolare risulta decisamente preoccupante – tenuto conto delle esigenze affettive dei bambini e delle conseguenze negative della carenza di cure familiari – il dato della prevalenza dell’inserimento nei servizi residenziali (56,8% dei casi) per i minori della fascia 0-2 anni.

Altri elementi di preoccupazione sono:

  • la crescente preponderanza degli affidamenti giudiziari, pari al 72% di quelli in corso (erano il 70% nella rilevazione del 2005) su quelli consensuali, indice di una tendenza ad intervenire solo nei casi più gravi;
  • la forte incidenza di affidamenti familiari di lunga durata (oltre il 32% dura da oltre 4 anni), a fronte di un intervento che dovrebbe ordinariamente essere di natura temporanea e il cui protrarsi nel tempo non è sempre supportato da un progetto adeguato ed attentamente monitorato;
  • la presenza di forti differenze da una Regione all’altra. Dai dati riportati nella stessa ricerca «risulta evidente come le modalità operative dei servizi territoriali del Centro e del Nord siano maggiormente orientate a privilegiare l’affidamento familiare (…) mentre le Regioni del Sud, rovesciando quest’ottica presentano prevalenze più o meno marcate di ricorso all’accoglienza nei servizi residenziali».

 In questo scenario, assai negativi saranno gli effetti della forte riduzione dei fondi pubblici destinati alla spesa sociale, soprattutto a causa della mancata definizione da parte dello Stato dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che dovrebbero essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Le carenze già rilevabili nelle politiche e nei servizi attivati dalle Regioni e dagli enti locali rischiano così di aumentare drasticamente. 

Il dr. Spadafora ha posto al centro delle proprie riflessioni il bisogno di rilanciare innanzitutto la “cultura del diritto alla famiglia”. In particolare ha sottolineato che: «Oggi nel nostro Paese è più preoccupante la mancanza di visione rispetto a quella, che pur esiste, di risorse. Ecco perché è necessario stabilire al più presto un percorso comune per individuare le priorità su cui focalizzare il lavoro insieme. L’Authority è nata anche per questo. Per garantire un continuo collegamento con le Istituzioni».

Il confronto ha poi centrato l’attenzione su alcuni nodi critici dell’affidamento familiare quali: l’adeguamento/completamento delle norme applicative regionali in materia; l’affidamento dei minori piccolissimi; la tutela della continuità degli affetti dei minori in affido; il lavoro sul consenso dei genitori dei minori temporaneamente allontanati; l’ascolto del minore e degli affidatari e il ruolo di accompagnamento delle associazioni. Temi variegati, che chiamano in gioco diversi enti e livelli di responsabilità, che il Garante si è impegnato a stimolare tramite incontri e raccordi.

L’incontro si è concluso con il comune intento di proseguire, con determinazione, in tutte le azioni che si renderanno necessarie per migliorare la tutela del diritto dei bambini e dei ragazzi a crescere in famiglia.