L’idoneità? Un abominio giuridico!

Giorgio scrive:

Considero da sempre l’iter giuridico per l’idoneità già di per sé un “abominio giuridico”.
Ditemi voi in quale situazione, in un paese democratico, in sede di dibattimento (camera di consiglio, dove si decide l’idoneità o meno della coppia) manca del tutto la parte in causa (la coppia o un suo legale rappresentante).
Un po’ come dire che in un processo l’imputato (o il suo legale) non sia previsto ci sia e non abbia alcuna possibilità di “difendersi”!
Anche solo questo aspetto dovrebbe far riflettere sull’opportunità di tenere in piedi iter derivanti da una cultura che definire d’altri tempi è ancora poco.


Caro Giorgio,

ci tengo anche a chiarire che c’è una differenza fra la situazione da Lei descritta e il procedimento di volontaria giurisdizione che si svolge davanti ai tribunali per i minorenni: in questo caso non è corretto (tecnicamente) parlare di “imputato”, di “dibattimento” o di “difesa” perché nel caso di un procedimento per l’idoneità ad adottare un minore straniero non siamo nell’ambito di un vero processo, né di quello penale soprattutto, perché – come già ho cercato di spiegare ad altri sostenitori di Ai.Bi. – qui non si decide di “diritti” degli aspiranti all’adozione: l’unico diritto e interesse da tenere in considerazione è quello dei bambini che saranno adottati e che in quel momento sono ancora non individuati. Certo, concordo con Lei sul fatto che occorra riflettere sull’opportunità o meno di proseguire con l’attuale iter che riflette chiaramente – e la testimonianza Sua e di molti lo conferma – un atteggiamento diffuso di “attacco” alla coppia che si avvicina al percorso adottivo e che sente quasi di doversi “difendere” da chi invece dovrebbe accompagnarlo e aiutarlo nella sua scelta. La cultura di cui c’è un gran bisogno è piuttosto quella tesa ad una collaborazione fra membri di una stessa società che, camminando insieme e tirando fuori – insieme e poco a poco – le risorse disponibili (anche se non quelle ideali), si prefiggano lo scopo comune di trovare una famiglia stabile per ogni minore che ne sia privo.

Un caro saluto

Enrica Dato

Ufficio Diritti dei Minori di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini