La Chiesa contro Hollande: “No a nozze e adozioni gay”

di Elena Arrisico, Leonardo.it, 16 agosto 2102

In Francia è polemica: durante la messa di Ferragosto, il cardinale André Vingt-Trois – arcivescovo di Parigi – ha sparato a zero sui matrimoni gay e l’adozione omosessuale, suggerendo di pregare affinché i bambini “possano beneficiare, pienamente, dell’amore di un padre e di una madre”. Così, la preghiera che il cardinale ha fatto nel corso della messa per l’Assunzione di Maria Vergine ha scatenato – com’era prevedibile che accadesse – una polemica in tutto il Paese. Il presidente François Hollande intende legalizzare i matrimoni omosessuali entro il 2013, così l’arcivescovo ha approfittato dell’occasione per esternare la sua preoccupazione per la famiglia, che deve restare di tradizione eterosessuale.

La maggior parte dei francesi, però – secondo i primi sondaggi – sono a favore del provvedimento promesso dal premier francese e, per questo motivo, il cardinale André Vingt-Trois ha chiesto alle diocesi di “seguire la propria coscienza” e di resistere a ciò che toglierebbe “importanza all’amore di un padre e una madre“; parole assurde che hanno provocato anche la reazione del gruppo attivista a favore dei diritti degli omosessuali “Act Up“. Il cardinale Angelo Bagnasco ha, inoltre, fatto sapere di essere d’accordo con la posizione dei vescovi francesi:

È una tradizione della chiesa francese che, il giorno della Madonna Assunta, la chiesa preghi per la propria patria ed è una tradizione antica. Evidentemente, i vescovi, conoscendo la situazione della politica e della società francese, hanno pensato bene di richiamare l’attenzione della società cristiana, ma anche della società civile, perché i valori fondanti della convivenza di una società solidale e coesa, come la famiglia, non vengano, in alcun modo, oscurati. Quando un valore è universale, vale per ogni situazione. Quindi, auspichiamo anche noi che sia mantenuta ferma questa base, questa cellula fondativa della società, che garantisce non soltanto la vita delle nuove generazioni, ma un’educazione completa e solidale“.