La “graffiata” del ministro Riccardi: ritorna la Cooperazione Internazionale

Sulla spinta della domanda del Forum, il governo, dopo anni di diminuzioni, ha deciso di aumentare le risorse per la cooperazione allo sviluppo per il triennio 2013-2015 (+98 milioni rispetto agli stanziamenti inizialmente previsti).

Il finanziamento verrà in parte dal gettito derivante dall’istituzione dell’imposta sulle transazioni finanziare speculative. Si tratta di un’ inversione di tendenza fortemente voluta da tutti gli attori della cooperazione e che ci auguriamo venga confermata nel corso del prossimo dibattito parlamentare.

Dal dibattito tenuto prima e durante il Forum è emersa l’esigenza di contare su risorse certe, sufficienti e programmate, ma anche quella di concentrarsi su un numero ristretto di Paesi e di settori per ottenere un maggiore impatto e fare la differenza.

I principali criteri di selezione dovrebbero essere: povertà, gravi emergenze umanitarie, vicinanza all’Italia (sia in termini geografici, che di legami storici, economici e di immigrazione), situazioni di conflitto e/o di fragilità nel percorso di democratizzazione, presenza di minoranze.

Il gruppo di lavoro preparatorio del Forum ha identificato nell’Africa sub-sahariana e nel Mediterraneo le aree di priorità. D’altra parte le linee guida della cooperazione italiana approvate prima del Forum assegnavano il 40% degli stanziamenti all’Africa sub-sahariana, il 34% al Nord Africa, al Medio Oriente e ai Balcani, l’8% all’America Latina e il 18% all’Asia e all’Oceania.

(fonte Forum della Cooperazione Internazionale)