La mancata nomina del Presidente della CAI: chi guiderà le adozioni internazionali in Italia? Le posizioni degli Enti Autorizzati

daniela_bacchettanLa proposta avanzata da Ai.Bi. di procedere ad una modifica dell’attuale regolamento della Commissione per le Adozioni Internazionali – che non permette la proroga dell’incarico dopo due mandati – al fine di consentire all’attuale vicepresidente Daniela Bacchetta di garantire una continuità nella gestione della CAI, ha avviato un vivace dibattito fra gli Enti Autorizzati.

Il Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini (per leggere l’intero articolo clicca QUI) aveva infatti dichiarato, commentando la mancata delega ad un membro del nuovo governo della responsabilità della adozione internazionale che “in questi ultimi due anni, la Commissione per le Adozioni Internazionali è stata letteralmente abbandonata politicamente, ed è stata mal gestita sotto il Ministro Andrea Riccardi, il peggior presidente che la storia della CAI ricordi: non ha mai fatto una missione all’estero; ha presenziato ad una sola riunione con gli Enti Autorizzati della durata di 50 minuti; e le volte in cui ha presieduto le riunioni della CAI si contano sulle dita di una mano. Se non fosse stato per l’abnegazione della vicepresidente, Daniela Bacchetta, che ha letteralmente svolto una azione di supplenza alla totale mancanza di una guida politica, si sarebbero verificati danni irreversibili al sistema italiano delle adozioni internazionali”, e, ricandidandola alla guida della CAI, nonostante l’attuale regolamento non consenta un terzo mandato. “E’ una persona veramente esperta della “materia”, molto apprezzata anche dai partner internazionali e attualmente l’unica in grado di garantire quella continuità di indirizzo strategico necessaria per uscire dalla attuale crisi della adozione internazionale“.

Non d’accordo con tale proposta si è espressa l’associazione Enzo B, che, in un’intervista rilasciata a Vita, per bocca della sua presidente Cristina Nespoli, ha dichiarato: “Abbiamo registrato la presa di posizione di Ai.Bi., che si lancia, da un lato, in una reprimenda senza precedenti sulla gestione della CAI da parte del Ministro Riccardi, definito “il peggior presidente che la storia della CAI ricordi” e, dall’altro, celebra la vicepresidente uscente, Daniela Bacchetta, che avrebbe salvato le sorti delle adozioni internazionali in Italia. Non intendo cadere in facili polemiche, ma dubito che molti Enti auspichino la continuità di una gestione che ha assicurato al sistema delle adozioni internazionali italiane non solo la più grave crisi della sua storia, ma che ha sistematicamente negato ogni interlocuzione costruttiva con gli Enti Autorizzati, invece che tutelare e promuovere gli interessi reali dei bambini abbandonati e delle famiglie italiane. A me sembra che chi ha veramente retto le sorti dell’adozione internazionale siano stati gli Enti, che in arrampicata solitaria hanno tenuto le posizioni, hanno portato avanti centinaia di adozioni, ottenute spesso con le unghie e con i denti, senza il sostegno e l’aiuto di nessuno”.

A sostegno di una riconferma della attuale Vicepresidente si è invece schierato Gianfranco Arnoletti, Presidente di Cifa Onlus:Non crediamo che una discontinuità dal passato possa giovare alle adozioni internazionali nella gestione della Commissione, a differenza di quanto sollecitato da altri Enti autorizzati. Discontinuità che invece chiediamo con forza alle forze politiche, per dotare la Cai di strumenti adeguati e idonei al compito di vigilanza e di aiuto alle famiglie. E’ troppo facile, oggi, chiedere la gratuità della procedura adottiva da subito, tanto più che questo cozza con risorse che non sono disponibili. Un segnale di maggiore recupero fiscale dei costi legato al reddito della famiglia sarebbe però indispensabile. Siamo assolutamente concordi sulla necessità di un intervento efficace e rapido da parte del governo di Letta, ma, al tempo stesso, non vogliamo screditare quanto fatto negli ultimi mesi. La vicepresidente Daniela Bacchetta ha professionalmente e meritoriamente condotto l’attività della CAI in momenti di completa latitanza politica e di ciò Le siamo grati; pertanto saremmo lieti di una Sua conferma, possibile con pochi passaggi normativi. Resta il fatto che è di importanza fondamentale che venga nominato al più presto il presidente della Commissione per le adozioni internazionali, nomina non ancora avvenuta in seguito alla mancata assegnazione della delega alla Famiglia dell’attuale governo”.

Ultima, ma solo in ordine di tempo, anche la reazione del Coordinamento di Enti Autorizzati “Oltre l’Adozione” (OLA), attraverso il proprio portavoce Pietro Ardizzi: “Dissentiamo decisamente da quanto espresso da Cristina Nespoli, presidente di Enzo B, in una recente intervista di Vita. Ci sorprende che addebiti alla vice Presidente CAI, Daniela Bacchetta, “la più grave crisi della storia delle adozioni internazionali”, come pure una gestione che “ha sistematicamente negato ogni interlocuzione costruttiva con gli Enti”. Che i paesi esteri abbiano chiuso le adozioni o le abbiano ridotte, che ci sia un forte calo di decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali alle coppie, che le adozioni diventino sempre più “difficili”, che ci sia da tempo la crisi economica che attanaglia tutti e tutto: è colpa della vicepresidente? Va bene la critica, ma occorre che sia seria e parta dai dati della realtà”.

E rispetto al tema del dibattito in questione, il portavoce di OLA ha sottolineato che:  “In questa situazione di attesa di un nuovo Presidente, con la vice Presidenza in scadenza di mandato fra 6 mesi occorrerebbe veramente creare una continuità perché l’esperienza, la conoscenza del sistema Italia ed estero, la professionalità e la competenza non rischino di perdersi in breve tempo; e se necessario auspichiamo anche una modifica del regolamento pur di assicurare una continuità e non ricominciare tutto da zero“.

(Riportiamo integralmente come news a parte il comunicato della OLA)