La prima della Brambilla: un colpo alla crisi della adozione internazionale

BrambillaokBuone notizie. Michela Vittoria Brambilla, neopresidente della Commissione Bicamerale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha preso subito coscienza del grave problema che affligge il settore delle adozioni internazionali e dell’affido e vuole farsene carico, ereditando così gli impegni presi della precedente commissione, la cui azione era stata interrotta della caduta del ex governo Monti.

Gli ultimi dati relativi alle adozioni internazionali in Italia dipingono un quadro allarmante. Dal 2006 si registra un calo progressivo delle idoneità all’adozione dei bambini dichiarate dai tribunali, mentre l’UNICEF rileva un sensibile aumento del numero di minori abbandonati nel mondo. Meno famiglie in grado di accogliere, più innocenti lasciati al proprio destino. Un’equazione di fronte alla quale anche la Presidente Brambilla ha scelto di gridare, insieme ad Ai.Bi., il proprio no.

Di questa decisa presa di posizione, ne è prova il primo atto della sua presidenza, un convegno organizzato a Roma per mercoledì 20 novembre in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dal titolo “Il diritto di bambini e ragazzi alla famiglia: come rilanciare adozioni e affidi”. L’incontro, organizzato dalla neoeletta, con il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si propone come importante occasione di discussione a cui parteciperanno i principali esponenti del mondo dell’infanzia tra cui Anna Maria Colella, Presidente dell’ARAI e fresca di candidatura lanciata da Ai.Bi. per coprire la sede vacante di Vice Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali.

Particolarmente significativa la presenza di Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, che avrà modo di presentare i principi fondamentali della proposta di legge per la riforma dell’adozione internazionale, che tra le varie disposizioni contempla procedure più snelle, semplificate, e una riduzione dei costi per chi vuole accogliere. Verranno anche discussi i risultati di uno studio comparato delle legislazioni europee, ove si evince che l’Italia (insieme al piccolo Belgio) sia l’unico Paese in Europa a rilasciare l’idoneità all’adozione come provvedimento dei tribunali. In tutti gli altri Stati invece vengono applicati più giustamente provvedimenti di tipo amministrativo, ovvero la valutazione sull’idoneità viene di norma decisa dai servizi sociali pubblici o dagli enti autorizzati.

Altro nodo cruciale è il tema dell’affido. La proposta di Ai.Bi., che verrà discussa sempre al convegno, è di delegare questo settore al privato sociale. Per risolvere le difficoltà in questo campo è necessario, infatti, sperimentare soluzioni alternative, possibili solo se la gestione dell’affido uscirà dalle competenze ingessate delle istituzioni pubbliche e verrà assegnato alle Associazioni private. Due potranno essere i vantaggi: la riduzione dei tempi di attesa e la possibilità di stare più vicino alle famiglie, con forme di accompagnamento mirato.

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