L’affido è un’accoglienza familiare ma temporanea; ricordiamocelo sempre

Buongiorno,

ho letto la lettera pubblicata sul vostro sito e posso affermare anche io che il sistema affido va riformato; questo aimè è fuori discussione anche se la mia esperienza è comunque positiva, provenendo da un ambito territoriale che opera in maniera eccepibile, prevedendo anche gruppi di sostegno alle famiglie d’origine, cosa molto rara.

Bisogna però riflettere che il ragazzo o la ragazza in affido, una volta rientrato in famiglia, porta con se un bagaglio colmo di nuove esperienze affettive e non, che gli permettono di “accettare” i propri genitori  e di camminare da solo verso una propria autonomia.

Sono passati circa 17 anni dalla nostra prima esperienza d’affido e, da allora, nella nostra regione, le Marche, sono stati fatti notevoli passi avanti. Le bambine che abbiamo accolto, sono rientrate in famiglia e oggi, hanno tutte una propria vita fatta di relazioni, studio, lavoro…amore.

Proprio da queste esperienze positive,  traiamo la forza ogni volta per riaprire la nostra casa e quando arriva l’ora di tirarci indietro, senza alcun rimpianto.

 

 

PELLINICaro Gianni,

come lei dice forse uno dei punti più  critici del fallimento dell’affido è  la mancanza di lavoro con la famiglia d’origine. Per questo Ai.Bi. propone che cambi la modalità  di presa in carico delle famiglie in difficoltà. Come prima cosa, a tutela del bambino coinvolto, ci vuole onestà  nel dichiarare la non recuperabilità di alcune situazioni, quindi non utilizzare l’accoglienza familiare temporanea per quelle situazioni in cui, già  in partenza, è  chiaro che non ci sono margini di ripresa da parte della famiglia. Qualora invece la situazione lo permetta,  è necessario lavorare al fianco della famiglia, non semplicemente imporre obiettivi senza alcun tipo di sostegno per raggiungerli. Si chiede troppo ad una famiglia già  in parte compromessa.

Ingrediente altrettanto importante, è  la capacità  della famiglia accogliente di “tirarsi indietro” nel momento opportuno, lasciando andare i bambini sicuri di aver seminato tutto il possibile.

Comunque sia, credo che in alcune situazioni sia già  un ottimo risultato constatare che i bambini accolti riescono ad uscire dal circolo vizioso del disagio grazie all’aiuto che in modo assolutamente naturale una famiglia accogliente sa dare.

Cristina Riccardi

Membro del consiglio direttivo di Ai.Bi. con delega all’accoglienza familiare temporanea