Marche: la Regione si mobilita per le famiglie

ccdIl sistema dell’affido, si sa, non è standardizzato, né a livello nazionale, né a livello regionale, né tanto meno a livello comunale. Nonostante la Regione possa dare delle direttive, i comuni gestiscono poi fattivamente le famiglie, i contributi e le agevolazioni.

La Regione Marche, ha iniziato a mobilitarsi per sostenere le famiglie affidatarie e i bambini che temporaneamente si trovano a vivere in una nuova casa, con nuove figure genitoriali, anche con dei nuovi “fratellini” con cui condividere i momenti della giornata.

Nel mese di luglio dell’anno scorso era stata infatti approvata una nuova direttiva, secondo cui sarebbero state introdotte delle novità rispetto al sistema affido, entrate in vigore dal 1° gennaio 2013.

Fra le novità, l’istituzione di un registro regionale delle associazioni di famiglie affidatarie, utile per creare un database degli aspiranti genitori affidatari. In secondo luogo, una serie di agevolazioni fra cui l’esenzione del ticket per i minori per le cure ortodontiche e protesi dentali, la gratuità per i servizi comunali di mensa, trasporto scolastico, nido d’infanzia, e il contributo per l’acquisto di testi scolastici. “L’applicazione di queste misure – ha dichiarato l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – dipenderà dalle disponibilità finanziarie che saranno indicate dalla Giunta regionale, eventualmente estendendole alle strutture di accoglienza residenziale”.

Dei fondi regionali da destinare ai Comuni,  si prevede che il destinatario del finanziamento sia il Comune capofila dell’Ambito territoriale sociale a cui viene assegnata e liquidata la quota spettante per i servizi alla famiglia affidataria. Il contributo viene utilizzato in primo luogo per coprire il 90% dei costi sostenuti per l’affidamento familiare da tutti i Comuni. Il restante viene distribuito agli ATS sulla base dei costi dell’accoglienza residenziale, garantendo la copertura di almeno il 40% delle spese sostenute dai Comuni fino a 5000 abitanti e il 40% per le spese per i minori stranieri non accompagnati; il rimanente va ai Comuni con più di 5000 abitanti, in proporzione alla spesa sostenuta.

Riguardo all’affido, inoltre, per la definizione dei contributi alle famiglie accoglienti è stato individuato come parametro di riferimento la pensione per gli invalidi oltre i 60 anni che per il 2011 è pari a 604 euro, con una maggiorazione del 10% in presenza di neonati e del 50% in presenza di minori disabili. I contributi poi variano rispetto alle diverse tipologie di affido.

Si è voluto sostanzialmente dare certezza e coerenza al sistema regionale di interventi economici e di sostegno in materia di affidamento familiare e accoglienza residenziale – spiega Marconi – garantendo un intervento uniforme, congruente e costante da parte della Regione in relazione ai contributi per le famiglie affidatarie e alle tariffe delle strutture residenziali di accoglienza. Ritengo che queste soluzioni da una parte sostengano l’affidamento familiare e dall’altra diano la giusta sicurezza anche alle comunità d’accoglienza”.

È presto per vedere i risultati di tali novità. I comuni chiederanno il rimborso a gennaio del 2014 e a marzo si avranno i dati relativi all’affidamento familiare. Nel frattempo monitoriamo i lavori e seguiamo con curiosità l’interesse e la mobilitazione delle Marche per migliorare il sistema affido, almeno nella sua Regione.