Marocco. Con Ai.Bi. al via il progetto dell’”intermediario sociale” per i giovani “care leavers”

Amici dei Bambini è impegnata nella formazione di questa peculiare figura

Un intermediario sociale per i “care leavers”, cioè per i ragazzi che, raggiunti i limiti di età, stanno per uscire dai programmi di protezione istituzionale e si trovano ad affrontare la vita adulta. Il progetto che Ai.Bi. – Amici dei Bambini sta portando avanti in Marocco, sarà presto operativo in tutti i centri seguiti dall’organizzazione. Amici dei Bambini è stata coinvolta per diversi anni nella tutela dei diritti dei care leavers e nella promozione della ricerca internazionale in questo campo.

Ma chi è l’”intermediario sociale”? Si tratta di un professionista debitamente formato, laureato in scienze sociali, psicologiche o scienze dell’educazione, con almeno due anni di esperienza dell’ambito sociale. L’intermediario sociale accompagna il giovane care-leaver (dai 16 ai 18 anni) nel momento del passaggio alla vita adulta e quindi del passaggio verso “le autonomie”; è, sostanzialmente, un “traduttore” per il giovane della realtà quotidiana, un consulente di orientamento e si caratterizza per una nuova relazione educativa basata su una relazione matura (e quindi non rischiosa) e il più simmetrica possibile con il minore stesso, favorendo la sua autonomia nell’ambito professionale, di alloggio, legale, sociale e delle relazioni con la famiglia d’origine, nel caso sussistano.

L’intermediario propone un intervento educativo “rischioso”, pur sapendo che non potrà evitare in eterno le “cadute” del giovane, e pertanto é maggiormente funzionale allo sviluppo del minore che quelle “cadute” arrivino nel momento in cui l’intermediario è presente, per poterle sopportare.

L’intermediario è quindi un “educatore” strictu sensu, un consulente dei ragazzi che necessitano completare un percorso di sviluppo desiderato; sostiene il giovane nello sviluppo e nell’applicazione del suo piano di inclusione sociale, attraverso degli strumenti e metodologie valide, con una finalità di condivisione del progetto, degli obiettivi misurabili che valorizzino le risorse presenti sul territorio.

Lavora in rete, con le istituzioni da cui escono i minori, con i servizi sociali, i servizi di utilità pubblica per minori e ragazzi, con il privato sociale di competenza (per esempio le agenzie interinali), trasformandosi nella persona di riferimento per il giovane “care leaver” nel lungo periodo, anche in funzione dell’orientamento professionale. Lavora quindi collegato con le realtà del territorio, ma in modo indipendente.