Mosca. Come contrastare l’abbandono dei minori e favorire l’adozione internazionale?

russia

Il perfezionamento delle modalità di adozione dei minori da parte dei cittadini stranieri e il controllo post-adottivo sulle condizioni di vita ed educazione dei minori adottati. E ancora  la registrazione  dei minori adottati presso le istituzioni consolari della Federazione Russa all’estero e sia la prevenzione del secondo abbandono dei minori adottati da parte degli adottanti sia la prevenzione dei maltrattamenti dei minori.

Questi sono alcuni dei temi al centro della Conferenza Internazionale, organizzata dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa che si svolge il 4 e il 5 settembre, a Mosca.

Il 4 settembre la conferenza è stata incentrata su “Le buone prassi dell’applicazione della Convenzione de l’Aja sugli aspetti civili riguardanti la sottrazione internazionale di minori del 25 ottobre 1980” e “le buone prassi della Convenzione de l’Aja riguardanti la  giurisdizione, la legge applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di responsabilità genitoriale e protezione dei minori del 19 ottobre 1996”.
Alla conferenza partecipano i rappresentanti del Dipartimento delle Politiche Statali nell’ambito della Tutela dei Diritti dell’Infanzia presso il Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa; i rappresentanti delle autorità regionali competenti per le adozioni provenienti dalle Repubbliche di Komi, di Chuvashia, regioni di Kaluga,Khabarovsk, Lipetsk, Kirov, Tomsk, Ekaterinburg (Sverdlovsk); i responsabili dei servizi sociali (organi di tutela e curatela) delle città di Mosca, Nizhnevartovsk (Distretto Autonomo di Khanty-Mansi), Batajsk (regione di Rostov-na-Donu), della provincia di Malopurghinskij(Repubblica di Udmurtia).

La seconda giornata, prevista per il 5 settembre, è dedicata all’adozione internazionale e vi parteciperanno anche gli enti stranieri accreditati e i rappresentanti delle Autorità centrali dei vari Stati.
Questo appuntamento ha come tema “La collaborazione internazionale in ambito di adozioni di minori”. L’obiettivo principale è approfondire e comprendere le motivazioni delle attuali criticità e individuare le soluzioni più idonee per superarle. I rappresentanti delle diverse regioni russe presenti e gli esperti si confronteranno sul perfezionamento delle modalità di adozione dei minori da parte dei cittadini stranieri; il controllo post-adottivo sulle condizioni di vita ed educazione dei minori adottati; la registrazione consolare dei minori adottati presso le istituzioni consolari della Federazione Russa nei Paesi di accoglienza; le metodologie di prevenzione sia rispetto all’eventuale possibile restituzione dei minori adottati da parte degli adottanti, sia rispetto a maltrattamenti dei minori.

Oltre ai rappresentanti delle Autorità russe saranno presenti: il giudice della Corte Suprema della Federazione Russa, Tatiana Nikolaevna Nazarenko; professori dell’Università Russa dell’Amicizia tra i Popoli; rappresentanti delle autorità regionali competenti per le adozioni delle seguenti regioni: Vladimir, Archanghelsk, Ryazan,Krasnodar, Mosca, Tula; il Console spagnolo Julio Draz Sevillano, un rappresentante dell’Autorità statale francese, del Ministero della Giustizia finlandese, 8 enti italiani, cinque enti spagnoli, due enti tedeschi, un ente canadese, un ente belga, un ente israelita e un ente svedese.

Nel 2013, secondo i dati riportati nel report annuale della Cai,  i minori per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia sono stati 730 (di cui 510 maschietti e 220 femmine) pari al 25,8% del totale. L’età media dei bambini è stata di 4 anni.

Dati leggermente in calo rispetto al 2012 e al 2011: in questi due anni, infatti, sono arrivati in Italia rispettivamente 749 e 781 bambini. Rispetto alle famiglie che adottano, la maggior parte risiede nel Nord Italia, al primo posto la Lombardia. Seguono Lazio, Toscana e Veneto con un costante aumento dal 2010 in poi, delle regioni meridionali, in primis Campania e Puglia.