Niente più mandati per le adozioni internazionali, ma non quelli per i “Figli in Attesa”. Perché questa eccezione?

Buongiorno,

sono un aspirante padre adottivo e avevo intenzione di rivolgermi ad Ai.Bi. Qualche settimana fa, però, ho saputo che la vostra associazione aveva deciso di sospendere l’accettazione di nuovi mandati. Ma poco tempo dopo ho letto che invece prendete ancora i mandati per l’adozione dei bambini inseriti nella vostra rubrica “Figli in Attesa”. Perché questa scelta? È un parziale passo indietro?

Grazie per l’attenzione,

Fabio

 

 

IRENEBERTUZZICaro Fabio,

la decisione di Amici dei Bambini, datata 16 ottobre 2014, di sospendere l’accettazione di nuovi mandati ha destato notevole scalpore: non solo tra i genitori adottivi o aspiranti tali, come te, ma anche tra gli addetti ai lavori. In effetti, però, come giustamente hai notato, la sospensione non è totale. In particolare, infatti, abbiamo deciso di continuare ad accettare i mandati per l’adozione dei minori inclusi nella rubrica “Figli in Attesa”.

La motivazione è semplice, ma di assoluta importanza. Al di là di un sistema troppo articolato e complesso  – com’è quello delle adozioni internazionali in Italia – e delle scarse prospettive future che questo riserva al mondo delle adozioni, ciò che dobbiamo avere a cuore prima di ogni altra cosa è il superiore interesse del minore. E soprattutto di quei minori con necessità speciali: ovvero coloro che, per ragioni sanitarie o anagrafiche, vedono ridotte al minimo le speranze di poter trovare una famiglia. Sono i “Figli in Attesa”, appunto: bambini che non possiamo abbandonare anche noi, dopo che lo hanno già fatto i loro genitori biologici. Per questo continuiamo a raccontare le loro storie e continuiamo ad accettare gli eventuali mandati di chi, leggendo di loro sul nostro sito, desidera accoglierli, salvandoli da un abbandono che ogni giorno di più rischia di restare tale per sempre.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.