Ovodonazione, per favore no, seguite la strada dell’adozione!

Enrico scrive:

Curioso…il decreto di non idoneità non vi è ancora arrivato eppure avete già in mente la Spagna e l’ovodonazione. Ma non si dice che “a ciascun bambino bisogna fare lo spazio di cui ha diritto”? Quindi lo spazio di quel figlio adottivo è già colmato da un altro tentativo? Il sistema ha le sue grandi lacune. Noi famiglie le nostre. Impariamo a riconoscerle entrambe. Di figli adottivi ne ho tre. Per tre volte abbiamo fatto il percorso, e ogni volta con servizi e Tribunale sempre più duri (non idoneità compresa). I nostri figli meritano tutta la fatica e meritano di essere pensati e accolti senza sovrapposizioni con altre strade.


Caro Enrico,

il tempo è una variabile fondamentale di tutti i processi psicologici ed emotivi, non tutto è comprensibile ed integrabile in un attimo, altrimenti si rischia di mettere qualche scheletro nell’armadio… altrettanto vero è che il tempo di cui ciascuno di noi necessita per elaborare le proprie sofferenze ed i propri lutti non è cronometrabile con l’orologio e vi è un’ampia variabilità individuale.

Nel lavoro di accompagnamento con le coppie emerge sempre quanto da lei sostenuto, l’opportunità di vivere le fatiche ed il dolore relativo a sogni ed obiettivi che paiono infrangersi è importante per integrare la propria esperienza, per metabolizzare una sofferenza che diventa parte della nostra storia ed occasione per decidere un cambio di progetto o di mettere ancora più energia in quel “disegno”. Bisogna stare in contatto con il dolore e sentire fino in fondo “cosa ci dice”, il rischio è di non trasformare la propria scelta consapevolmente ma di muoversi alla ricerca del rimedio che lenisca i nostri vissuti. La ricerca di un figlio biologico o l’accoglienza di un figlio adottivo richiedono entrambi percorsi di preparazione ed una sovrapposizione è difficile da sostenere in termini di costi emotivi con il rischio di non investire tutte le risorse necessarie nel creare il nido per il piccolo che arriverà.

Un caro saluto

Lisa Trasforini

Psicologa di Ai.Bi.