Padre scrive a Tripadvisor: “Nel villaggio-vacanze ci sono troppi bambini disabili che turbano la serenità dei miei figli: voglio un rimborso !”

carrozzinaSe un giorno avrò dei figli saranno sicuramente più fortunati dei tuoi che, poveracci, di colpe non ne hanno. Più fortunati perché scopriranno che la mia carrozzina non è né più né meno di un paio di scarpe nuove con le quali iniziare viaggi, avventure, sogni, destini, speranze“.  E ancora “Se mai un giorno avrò dei figli vorrò insegnare loro che la vera disabilità è negli occhi di chi guarda, di chi non comprende che dalle diversità possiamo solo imparare. Disabile è chi non è in grado di provare empatia mettendosi nei panni degli altri, di mescolarsi affamato con altre esistenze, di adottare punti di vista inediti per pura e semplice curiosità“.  A parlare è di Jacopo Melio, ventiquattrenne attivista per i diritti dei disabili, costretto in una carrozzina che con una lettera da una sonora lezione a quell’ uomo che ha scritto un post su Tripadvisor di lamentela perché nel villaggio-vacanze (dove si trovava ospite) erano presenti “una miriade di bambini disabili” che turbavano la serenità dei suoi figli.

E come se ciò non fosse abbastanza, a rendere il tutto riprovevole è la richiesta dell’uomo di avere un rimborso dalla struttura ricettiva “rea” di non averlo avvisato della presenza di turisti disabili: “Per i miei figli non è un bello spettacolo vedere dalla mattina alla sera persone che soffrono su una carrozzina“.

Da qui la lettera risposta “Io in vacanza ci vado” di Jacopo che ha raccolto un enorme entusiasmo, specialmente da parte di utenti disabili che applaudono la sua ironia e lo ringraziano di aver svergognato almeno virtualmente l’autore della antipatica lamentela.

Se un giorno avrò dei figli – ha scritto Melio sul suo profilo Facebook – sapranno che il dolore, quello vero, è nascosto nell’indifferenza e non nella malattia. Che i brutti spettacoli del mondo ce li ha sempre ‘regalati’ la cattiveria umana e mai la dignità. Che il mondo è popolato da persone diverse ma con gli stessi diritti”.

“Che non esiste libertà abbastanza grande di quella che possiamo prenderci per essere felici. Perché vivere significa questo: esser messi in condizioni di poter fare del nostro destino ciò che si vuole, senza mancare di rispetto (ah, che bella parola!) a chi ci sta intorno” dice ancora Melio che ora vorrebbe realizzare una linea di magliette con l’hashtag #testaapinolo per finanziare la sua associazione “Vorrei prendere il treno”, nata per abbattere le barriere architettoniche e permettere ai portatori di handicap di salire sui mezzi di trasporto pubblici senza dover vivere delle continue odissee, come è capitato spesso anche a Jacopo.

Una lettera in cui , dunque, Jacopo colpisce con sarcasmo la meschinità di quest’uomo, invitandolo a riflettere sugli errori educativi trasmessi ai figli che per godersi una vacanza al mare non devono avere intorno persone con handicap, negando dunque a queste ultime il diritto di trascorrere un periodo al mare oppure in montagna. Con la speranza che non cada nel vuoto.

Fonte: www.huffingtonpost.it