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Scuola e adozione. Tra pochi giorni mio figlio Jie comincerà la prima elementare: devo raccontare agli insegnanti tutta la sua storia?

Cara Ai.Bi., sembra ieri che io e mio marito andavamo a prendere Jie in Cina e invece… siamo già all’iscrizione alla scuola primaria! Tra pochi giorni Jie sarà infatti un “giovane studente” di prima elementare! Questi anni sono stati sereni e pieni di gioia, in una parola: insostituibili. Ora è […]

Kenya. Riscattarsi da un passato fatto di abbandoni: Cynthia con il progetto “life skills” di Ai.Bi rinasce come mamma e imprenditrice

Cinzia  è cresciuta ignorando di avere 6 fratelli: tutti sparsi tra istituti diversi. “Reduce” da un matrimonio con un uomo violento, Cinzia ha frequentato il corso di imprenditorialità di Ai.Bi grazie al quale sta conquistando la sua indipendenza. Così rinasce donna e mamma forte e autonoma: per se stessa e per i suoi figli

 

Osservatorio Fondazione Cariplo: 5 italiani su 10 dichiarano di voler fare un lascito solidale. Con Ai.Bi.: parte della tua “eredità” passa ai bambini abbandonati!

Il lascito sociale è la possibilità di cambiare più di una vita: la donazione di una parte del proprio patrimonio (sotto forma di bene mobile o immobile), può trasformarsi in più di un’opera di bene. Da un lascito è infatti nata la Family House di Amici dei Bambini, prima clinica per la prevenzione e la cura dell’abbandono. Tanto ancora è possibile realizzare: con un lascito testamentario  il destino di tanti bambini abbandonati potrà cambiare.

Cosa c’è di più bello che essere un figlio adottivo? Ora diventano anche testimonial pubblicitari: Daniel Gallozzi nello spot del marchio Arena

Dopo i concorsi di miss e mister bellezza, ora i figli adottivi diventano anche testimonial pubblicitari: ecco Daniel Gallozzi, adottato all’età di 5 anni da Maria ed Enrico Gallozzi. Arrivato a Salerno dalla lontana San Paolo, oltre ad essere una vera promessa della pallanuoto italiana e brasiliana, è tra i protagonisti dello spot di costumi e accessori per la piscina della nota marca italiana, Arena. Nel video pubblicitario Daniel fa bella mostra di se e con altre comparse nuota in una piscina olimpionica in un clima di allegria e spensieratezza. Da felice figlio adottivo di successo quale lui è. Guarda lo spot.

Il racconto di una mamma affidataria “matta”: “Le sue manine che mi accarezzano, i suoi sorrisi, la forza che mi dà batte ogni barriera”

L’affido come l’adozione ti mette a volte al cospetto di situazioni che li per lì ti sembrano più grandi di te, delle tue forze ed energie fisiche e mentali. E la tentazione di mollare e di dire “non siamo in grado” è forte. E’ proprio qui che invece bisogna avere il coraggio di “fare il salto” e farsi trasportare semplicemente dell’amore che quel bambino è lì pronto a dare.  Quello che segue è la “confidenza” di una mamma che si autodefinisce MATTA (nel senso positivo del termine) e che  racconta la sua grande storia d’amore con il suo bimbo disabile. Perché la disabilità non è una disgrazia

Ho finalmente Josè tra le braccia, lo stringo e mi chiedo: ma di mamma ce n’è davvero una sola?

Mentre vi scrivo poche righe, stringo tra le braccia Josè, mio figlio adottato dal Brasile e arrivato in Italia da poche settimane. Tante sono state le paure e le preoccupazioni di diventare genitore, completamente annullate dopo l’arrivo di Josè, che ha completato la mia vita e quella di mio marito Marcello.
Seguo con molto interesse e curiosità le vicende e i dibattiti dei figli adottivi pubblicate sul vostro sito, riguardanti un eventuale ritorno alle origini. Visti i dibattiti sull’esistenza e/o la ricerca dei “veri genitori” vi chiedo: è vero che di mamma ce ne è una sola?
 

Marocco. Mattoncino dopo mattoncino i bambini dei centri costruiscono il proprio futuro

Ultimi giorni di svago prima dell’inizio della scuola. E così i bambini ospiti dei centri sostenuti da Ai.Bi tra un ripasso e l’altro prima di riaprire i libri, giocano con le costruzioni…e così mattoncino dopo costruiscono… il loro futuro.  E tu che ruolo giocherai nel loro domani? Attiva un sostegno a distanza e i loro non saranno dei “castelli di sabbia”.

Cina “Un frutto di luffa scatena le risate dei bambini…E tu non vuoi strappare un sorriso a uno di loro?”

Venerdì scorso al rientro dall’asilo la tata e i bimbi hanno imboccato una via secondaria quando l’attenzione di An Ying Jie è stata rapita da un frutto di luffa che penzolava appeso ad un ramo.  E così i bambini hanno iniziato a toccare questo strano frutto, a ridere, scherzare e a farsi foto rapiti dalla novità. Dimostrazione che ai bambini serve poco per stare in  allegria. Immaginate quanto possa renderli felici un vostro regalo, una lettera magari per il giorno del loro compleanno o anche solo sapere che da qualche parte c’è un amico speciale che gli vuole bene?