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Migranti. “Doppietta” per il Portogallo: la famiglia irachena accolta da Ai.Bi. è stata finalmente ricollocata nel Paese campione d’Europa

Dopo la vittoria dell’Europeo di calcio, il Portogallo torna a fare “gol”. Sì, perché il Paese ha colto nel centro una nuova “rete”, quella dell’accoglienza. I protagonisti di questa storia sono 7 membri di una famiglia proveniente dal Kurdistan iracheno. La storia della famiglia Mohammed, costituita da mamma, papà e 5 figli, dai 6 ai 13 anni, inizia il 22 dicembre 2015 e non è ancora terminata, perché ricomincerà con un lieto inizio: quello della loro nuova vita in Portogallo.

Gandolfini (Cdnf) risponde alle accuse di Faraone (Miur): “La solita strategia tipica della povertà intellettuale: attaccare la persona, tentando di colmare il vuoto culturale”

Ribadendo che l’Italia nel suo complesso è il Paese più rispettoso delle diversità e meno ‘omofobo’ anche rispetto a quei Paesi – cosiddetti inclusivi e gay friendly – che verrebbero additati come modelli, siamo assolutamente d’accordo nel promuovere una sana educazione al rispetto di chiunque, ma siamo altrettanto determinati nel contrastare ogni tentativo di introdurre pretestuosi percorsi di indifferentismo sessuale”. A parlare è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”

Kenya. Con l’arte terapia i bambini del centro di accoglienza Cottolengo “parlano” di sé e comunicano il loro bisogno d’amore

La parola non sempre è capace di raccontare. È in questi casi che subentra una forma di espressione più “sottile”, l’arte. A ricorrere a questo tipo di comunicazione non verbale sono i bambini del centro di accoglienza Cottolengo per minori sieropositivi in cui lo staff di Ai.Bi. Kenya opera. Il centro, che ospita circa 75 bambini da 0 a 18 anni senza famiglia o rifiutati per sieropositività, collabora con Ai.Bi. da giugno 2011.

Milano. Inaugurata la piscina nella comunità Mamma-bambino: fra tuffi e risate rafforzano il “cordone” del loro rapporto

Chi ha detto che l’estate si trascorre solo al mare? Per fronteggiare il caldo e divertirsi in libertà c’è chi si tuffa in piscina. Sono  le mamme e i loro figli della Comunità Mamma-bambino di Amici dei Bambini, che liberano la loro voglia di estate rilassandosi nell’acqua della piscina che è stata montata nella struttura di Ai.Bi.

La Goccia Onlus “Cosa c’è dietro questo arroccamento di potere che non consente ad enti come Ai.Bi. di generare ponti tra il ‘mondo’ dei figli e quello della genitorialità inespressa di chi adotta?”

E’ un flusso continuo quello delle attestazioni di solidarietà e di esortazioni ad andare avanti, quelle che arrivano in questi giorni ad Ai.Bi, sottoforma di telefonate ed email. Come quella dell’associazione La Goccia Onlus che riportiamo in versione integrale.

Vogliamo diventare genitori affidatari. Ma come facciamo a sapere se siamo “adatti” per essere una coppia affidataria?

Lo scorso anno abbiamo presentato la richiesta per l’adozione internazionale ma non abbiamo avuto il decreto di idoneità. Tuttavia siamo ancora intenzionati ad accogliere nella nostra famiglia un bambino in difficoltà. Per questo stiamo pensando di metterci a disposizione come famiglia affidataria. È possibile incontrare voi di Ai.Bi. per capire qualcosa in più sull’affido e valutare se siamo portati per diventare genitori affidatari? – Risponde Sonia Albini, Area Italia di Ai.Bi. (in foto)

Papa Francesco riprende la parabola del buon samaritano: “Gesù è il migrante che tanti vogliono cacciare”

Domandiamoci: la nostra fede è feconda? La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto?”. Si è chiesto Papa Francesco all’Angelus domenicale di ieri 10 luglio 2016, soffermandosi sulla parabola evangelica del buon samaritano che indica uno stile di vita il cui baricentro non siamo noi stessi ma gli altri con le loro difficoltà, quelli che incontriamo sul nostro cammino.

Nepal, un futuro più felice inizia con un sorriso smagliante

Il mese di luglio in Nepal è iniziato, letteralmente, con il sorriso. Ai.Bi., in collaborazione con il suo partner locale Swisd e con 21 medici del Kantipur Dental college di Kathmandu, ha organizzato un campo medico gratuito nella scuola di una delle zone più degradate della capitale. A beneficiare degli interventi dentistici curativi e preventivi sono state 500 persone tra bambini e insegnanti.