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Il “decalogo” di Maria Elena Boschi per tentare di salvare l’adozione internazionale. Un compito più difficile del previsto

Maria Elena Boschi nella sua qualità di neo presidente della CAI (Commissione Adozioni internazionali) nel corso dell’audizione di mercoledì 20 luglio in commissione Giustizia alla Camera,ha indicato la “ricetta” per tentare di tirare fuori l’adozione internazionale  dalle sabbie mobili nelle quali è stata fatta precipitare a causa di “disfunzioni, o comunque carenze organizzative” che hanno ‘costellato’ gli ultimi 2 anni e mezzo di CAI sotto l’egida della vicepresidente Silvia Della Monica.Riuscirà il ministro Boschi in questa impresa

Lombardia. Il Consiglio di Stato boccia il ticket sull’eterologa: “Discriminatorio verso le coppie sterili”. Così l’adozione internazionale resta l’unica cenerentola

Come volevasi dimostrare, l’adozione internazionale è diventata la cenerentola tra le diverse possibilità di avere un figlio. È rimasta infatti l’unica forma di genitorialità a pagamento. A costringerla a questo triste ruolo è stata, di fatto, una decisione del Consiglio di Stato che, mercoledì 21 luglio, ha stabilito che la fecondazione eterologa deve essere gratuita anche in Lombardia, regione il cui governo aveva invece imposto un ticket a questa modalità procreativa.

Amidei (FI): “Il premier spieghi perché la vicepresidente Cai si rende irreperibile o lancia accuse”

AMIDEI, Paolo ROMANI, BERTACCO, CERONI, PELINO, BOCCARDI, SERAFINI, ZUFFADA, MANDELLI, RIZZOTTI, FLORIS, GIBIINO – Al Presidente del Consiglio dei ministri – Premesso che: la Commissione per le adozioni internazionali è l’autorità centrale del nostro Paese, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, volta a garantire che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del […]

Interpellanza di Amidei e altri 11 senatori di Forza Italia al Presidente del Consiglio dei Ministri (12 maggio)

AMIDEI, Paolo ROMANI, BERTACCO, CERONI, PELINO, BOCCARDI, SERAFINI, ZUFFADA, MANDELLI, RIZZOTTI, FLORIS, GIBIINO – Al Presidente del Consiglio dei ministri – Premesso che: la Commissione per le adozioni internazionali è l’autorità centrale del nostro Paese, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, volta a garantire che leadozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei […]

Le 6 proposte di 27 enti autorizzati e 33 associazioni familiari per salvare l’adozione internazionale

Nei giorni scorsi 27 enti autorizzati più il Careun coordinamento che riunisce 33 associazioni familiari, hanno chiesto a Matteo Renzi un “intervento risolutore” per salvare il modello italiano delle adozioni internazionali, che rischia di “scomparire”: sono 60mila famiglie che parlano a una sola voce. Ora, certi che l’adozione sia “un’avventura meravigliosa”, hanno individuato sei proposte per superare la crisi, senza aspettare una riforma, perché l’Italia torni ad essere “un modello di eccellenza”. Riportiamo la versione integrale dell’articolo pubblicato da Vita l’1 aprile.

Perché in Italia è così difficile adottare un bambino

«E’ un primo passo importante, ma non basta». Dopo il via libera alla legge sulle unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà ha annunciato l’intenzione del governo di rivedere le norme sulle adozioni. Non solo per permettere la step child adoption (la possibilità di riconoscere il figlio del partner), ma per migliorare un percorso che, oggi, è talmente pieno di ostacoli da far perdere la speranza a migliaia di aspiranti genitori: secondo i dati del dipartimento per la giustizia minorile, solo 1 coppia su 4 “ce la fa” e il numero delle famiglie disponibili ad accogliere un bambino è in sensibile calo. Vediamo perché.

 

Gandolfini: “Per annullare la deriva antidemocratica in corso l’unica risposta è un ‘no’ alla riforma costituzionale”. Un esempio? Nell’adozione internazionale la democrazia non c’è già più da 2 anni

Se in un Parlamento con due Camere il disegno di legge sulle unioni civili rischia di passare senza il minimo dibattito parlamentare, come è già successo al Senato, che cosa potrà mai succedere quando, una volta approvata la riforma costituzionale ideata dal governo, la Camera legislativa sarà una sola e l’esecutivo potrà contare su una maggioranza bulgara? È questo il punto centrale del botta e risposta di questi giorni tra il premier Matteo Renzi e il portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli” Massimo Gandolfini.

CAI ente fantasma. Scagliusi (M5S): “Renzi intervenga per rimuovere i responsabili. O l’immobilità dell’adozione internazionale è dovuta proprio a lui?”

La Commissione Adozioni Internazionali continua a non comunicare nulla alle famiglie, mentre di firmare la lettera di garanzia necessaria per sbloccare le adozioni in Bielorussia si è occupato direttamente il premier Renzi. Il deputato del Movimento 5 Stelle Emanuele Scagliusi interviene sulla questione.