Other News

Libia. Dopo la morte di Gheddafi, noi famiglie di colore siamo diventate i capri espiatori di ogni delinquente

Se gli chiedi quale sia il suo sogno ora che è in Italia, Aboubacar ti guarda quasi sorpreso da quella domanda. “Il mio sogno l’ho già realizzato quasi per intero – ti spiega -: essere qui, in salvo, con mia moglie che aspetta un bambino. “Quasi per intero” perché una parte dell’impresa è ancora da compiere: riuscire a portare in Europa anche le due bambine che lui e sua moglie hanno per il momento lasciato in Guinea con la nonna paterna. Aboubacar ha 24 anni e un passato da calciatore di buon livello in Libia, fin dagli ultimi anni di Gheddafi.

Affido familiare o sostegno a distanza: appello alle famiglie italiane per non restare solamente a guardare

Gestire le migrazioni nel Mediterraneo in modo nuovo. Questa è una certezza la cui evidenza non può essere più messa in discussione e di cui si rendono sempre più conto i grandi leader europei. A poco, se non a nulla, servono i grandi centri di accoglienza che nella loro promiscuità e sovraffollamento, portano all’esasperazione i profughi che vi giungono, favorendo a volte fenomeni di illegalità. Il tutto sotto gli occhi indifesi di bambini che sempre più numerosi sbarcano sulle nostre coste. Per loro Ai.Bi rilancia il progetto Bambini in Alto mare: l’accoglienza familiare.

Adozioni internazionali. Blundo (M5S): “Lo Stato deve stare al fianco delle coppie e dei bambini”

“L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato. L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. È l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, può crescere serenamente”. Ne è certa Enza Blundo la senatrice di M5S  che ha ribadito il concetto intervenendo al convegno internazionale “Adozione internazionale in cerca di futuro”