Siria: è veramente possibile aiutare le famiglie a vivere nel loro Paese?

Buongiorno Ai.Bi.

Da qualche tempo ho notato che i tragici avvenimenti che interessano i migranti quasi non fanno più notizia. I giornali riservano a questi fatti pochissimo spazio, in televisione non se ne parla quasi più, almeno come cronaca degli eventi. Qualche notizia ancora la leggo sul vostro sito, che consulto abbastanza spesso essendo io stesso un padre adottivo. Ho visto che recentemente avete reso noto il bilancio degli ultimi naufragi avvenuti nell’Egeo. Credo che la maggior parte di questi migranti che attraversano il mare tra Grecia e Turchia arrivino dalla Siria. Un Paese che, da quanto so, ha ormai milioni di profughi: un numero divenuto ingestibile dagli altri Paesi. Ritengo quindi che queste persone, per quanto possibile, vadano aiutate a recuperare condizioni di vita dignitose nella loro terra. Circa un anno fa avevo letto che voi di Ai.Bi. promuovevate un progetto di sostegno alla popolazione  siriana. È ancora attivo? Con una mia eventuale donazione  che cosa posso fare per le famiglie di questo sfortunato Paese?

Grazie

Maurizio

 

andrea_moroniCaro Maurizio,

in effetti, come ha correttamente fatto notare nella sua lettera, purtroppo i media danno sempre meno spazio al fenomeno dell’immigrazione e ci parlano della Siria quasi solo a proposito degli eventi bellici di queste ultime settimane, dimenticando troppo spesso le condizioni in cui milioni di esseri umani sono costretti a vivere o a fuggire. Amici dei Bambini non ha dimenticato queste persone e non solo prosegue nel suo impegno a favore della popolazione del nord della Siria, ma anzi lo rafforza.

Da Novembre 2015 Ai.Bi ha raddoppiato i propri sforzi in Siria, con l’avvio di due nuovi progetti a favore di bambini e famiglie sfollate nel Nord del Paese. Grazie al progetto realizzato nella zona di Idlib più di 1000 famiglie di sfollati al mese riceveranno ceste alimentari per i prossimi 6 mesi. Con il secondo Ai.Bi raggiungerà oltre 100 operatori siriani nella zona di Idlib e di Aleppo, per formarli in modo che offrano a oltre 3000 bambini siriani il supporto professionale di cui hanno bisogno.

Questo intervento si inseriscono nel programma Io non voglio andare via, nato nella seconda metà del 2014 con lo scopo di assicurare ai bambini e alle famiglie siriane il diritto al cibo, alla casa, all’educazione, alla salute e al gioco. I contributi offerti dai nostri donatori e dai nostri sostenitori a distanza ci permettono quindi di aiutare le famiglie siriane a sentirsi a casa nel proprio Paese. Altri importanti interventi sono già stati realizzati e sono tuttora funzionanti: una ludoteca sotterranea per i bambini, un laboratorio di sartoria per le donne, un forno per la produzione e la distribuzione di pane per le famiglie. Molto c’è ancora da fare e il rafforzamento del programma Io non voglio andare via va proprio in tale direzione. Per questo è importante il contributo di tutti.

Grazie per il suo interessamento e la sua generosità,

 

Andrea Moroni

Settore Cooperazione di Ai.Bi.