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Adozioni internazionali, l’accordo bilaterale Italia – Cambogia è realtà

L’accordo bilaterale tra Italia e Cambogia è ufficialmente realtà. Lo ha annunciato il ministero degli Affari Sociali del Paese asiatico, che ha rivelato i dettagli dell’incontro del 17 settembre 2014 a Roma tra la delegazione cambogiana, composta da rappresentanti dello stesso dicastero e dell’autorità centrale di Phnom Penh, e quella italiana della Commissione per le adozioni internazionali.

Milano. Fratelli per una notte: 9 bambini per una volta a settimana hanno lo stesso papà

Una vita normale, “perfetta” nei suoi equilibri: un lavoro, una famiglia propria, dei figli, una serenità economica. Ma non basta. C’è una sorta di smania e di inquietudine che ti spinge a fare altro: di andare oltre. Di guardare soprattutto oltre il tuo “orticello”. E’ quello che ha fatto Carlo Molho, 50 anni, milanese, consulente manageriale nell’immobiliare, e padre di due figli di 13 e 16 anni.

Ancora neonati buttati nei cassonetti. Ma perché non si mettono le “culle termiche”?

Mi ha scioccato molto la notizia della neonata trovata agonizzante in un cassonetto, per il quale a nulla sono serviti gli sforzi dei medici che non sono riusciti a salvarle la vita. Sono disperata all’idea che in Italia possano ancora succedere episodi simili. Come si può fare per prevenire tragedie di questo tipo? – Risponde Valentina Bresciani (nel ritratto)

Bolivia. “L’unica risposta all’abbandono è l’adozione, ma occorre che ci creda anche lo Stato”

“A fronte dell’abbandono da parte dei genitori biologici  e ai maltrattamenti  presenti negli istituti o nei centri di accoglienza per neonati, bambini e adolescenti orfani, lo Stato e la società hanno tre possibili  alternative : famiglie affidatarie, reinserimento familiare, e in particolare l’adozione”.  Lo ha detto Celia Jordan, rappresentante nazionale  di  famiglie adottive nel corso dell’Assemblea Nazionale V del settore, “Sul diritto di essere figlio”, organizzata da Ai.Bi., Amici dei Bambini  in Bolivia. 

Il fallimento della rappresentanza unitaria degli Enti Autorizzati. È durata solo 5 mesi l’esperienza di “Uniti per l’adozione”. Un’occasione persa

“Uniti per l’adozione” non c’è più. La rappresentanza di enti e coordinamenti di enti ha optato per lo scioglimento, in queste settimane autunnali particolarmente calde per l’adozione internazionale. Finisce così la breve vita di un sodalizio durato solo 5 mesi. Al momento non sono note le motivazioni ufficiali che hanno portato allo scioglimento. Anche il portavoce della rappresentanza, Pietro Ardizzi, per ora non ha fornito dichiarazioni ufficiali in merito a questa scelta.