Papa: “No a sposi che preferiscono i cani e i gatti anziché avere i figli”

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Fecondo, perseverante e fedele: così deve essere il matrimonio cristiano. Lo ha ribadito Papa Francesco nel corso della consueta omelia mattutina a Santa Marta. Davanti a lui, nella piccola cappella dell’albergo vaticano, alcuni esempi di chi di ha pienamente compreso il senso dell’unione matrimoniale secondo Gesù: una quindicina di coppie sposate da 25, 50, 60 anni.

Bergoglio ha insistito in particolare sulla fecondità, soprattutto alla luce dei dati relativi al crollo della natalità in Italia e in Europa registrato negli ultimi anni. Papa Francesco ha criticato l’edonismo di chi rinuncia ad avere figli, sostituendoli con cani e gatti e preferendo quindi una vita più comoda. “Questi matrimoni che non vogliono figli – ha detto il Pontefice –, che vogliono rimanere senza fecondità… La cultura del benessere di 10 anni fa ci ha convinto: è meglio non avere figli. Così tu puoi andare a conoscere il mondo, in vacanza, puoi avere una villa in campagna”. Quindi la provocazione: “Ma forse è meglio, è più comodo avere un cagnolino, due gatti, e l’amore va ai due gatti e al cagnolino! È vero o no questo?” Lo stesso Bergoglio ha ricordato anche quale sia la conseguenza, a lungo termine, di questo atteggiamento edonistico: “Alla fine questo matrimonio arriva alla vecchiaia in solitudine – ha avvertito –, con l’amarezza della cattiva solitudine. Non è fecondo, non fa quello che Gesù fa con la sua Chiesa: la fa feconda”.

Sia ben chiaro: nessuna avversione verso gli animali domestici. Lo stesso Francesco sta preparando un’enciclica sulla custodia del creato e ha già scritto su questo tema nell’esortazione Evangelii Gaudium: “Ci sono altri esseri fragili e indifesi, che molte volte rimangono alla mercé degli interessi economici o di un uso indiscriminato. Mi riferisco all’insieme della creazione. Come esseri umani non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature.

Ma tra “le cose che a Gesù non piacciono” c’è questa rinuncia alla fecondità, questa “cultura del benessere che ci fa poco coraggiosi, pigri ed egoisti, che anestetizza, ci spoglia del coraggio forte di andare vicino a Gesù”. Obiettivo della critica di Bergoglio è quindi la sterilità per scelta.

In relazione al matrimonio Papa Francesco parla anche di fedeltà e perseveranza. A proposito della prima, ricorda che “l’amore di Gesù per la sua Chiesa è fedele e questa fedeltà è come una luce sul matrimonio: la fedeltà dell’amore, sempre!” Un amore che senza perseveranza non può andare avanti: “Ma l’amore persevera – ha avvertito Bergoglio –, va avanti sempre cercando di risolvere le cose, per salvare la famiglia”. Un concetto già espresso a ottobre 2013 nel corso dell’incontro con i neo-sposi ad Assisi, quando aveva detto: “Litigate quanto volete, ma mai finire la giornata senza fare la pace”.

La consapevolezza della crisi delle famiglie è ben salda nella mente del Pontefice, che di recente ha ricordato come i giovani non vogliano sposarsi. La conseguenza di queste scelte è il calo della natalità: tra problemi economici e “una cultura diffidente verso la vita”, l’Italia è al terzultimo posto in Europa per numero di figli per ogni donna (solo 1,3). Uno stallo che Papa Francesco invita a superare, ricominciando a preferire la fecondità alla sterilità. “I genitori dicono che i figli sono le pupille dei loro occhi – aveva affermato Bergoglio durante la Giornata Mondiale della Gioventù dell’estate 2013 – ed è un’immagine molto bella: come dalle pupille la luce entra in noi, è dalle nuove generazioni che il futuro entra nel mondo. Che ne sarà allora di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi?”.

 

Fonti: Adn Krosos, Corriere della Sera