Progetto Multicoutry: e l’affido per i ragazzi grandi?

In Ucraina è già autunno…e quest’anno è iniziato con uno dei seminari organizzati nell’ambito del progetto europeo Multicountry, che si è tenuto nei pressi della città di Kiev, in una bellissima zona verde.
Il tema del seminario ” la Risocializzazione del giovane care leaver e le forme di accoglienza familiare” è stata molto utile ed interessante per il lavoro che dovremmo svolgere in futuro.
Durante il seminario abbiamo avuto modo di conoscere casi e soluzioni dall’esperienza ucraina ed anche alcune pratiche di lavoro con questa categoria dei giovani dall’Italia.
La parte pratica è stata secondo me, la parte più utile del corso, visto che abbiamo avuto l’occasione di conoscere più tecniche di lavoro, nonché gli approcci nella relazione con i care leavers. In questo senso, abbiamo ascoltato anche la testimonianza di una nostra collega partecipante al corso, la quale oltre ai quattro figli biologici, ha accolto nella sua famiglia altri 4 bambini istituzionalizzati, offrendo loro l’affetto e la cura necessaria per una crescita armoniosa. Purtroppo, uno dei bambini accolti, malato di cancro in fase terminale, non ce l’ha fatta, ma è stato proprio quello un momento in cui la famiglia si è consolidata ed è rimasta unita nonostante tutte le difficoltà comparse in seguito alla perdita.
Considero che la forza del proprio esempio sia la più convincente e che proprio in questo contesto dovremmo educare i nostri figli, facendogli partecipi all’operato in favore dell’infanzia a disaggio e coltivando nel loro animo l’amore e l’altruismo.
Altrettanto utile è stata anche la visita in una famiglia di Kiev, che è stata lungo gli anni, una risorsa vera e propria per più generazioni di ragazzi, ormai tutti figli di questa famiglia. Di quei 20 bambini accolti, la più grande si è laureata presso la Facoltà di Economia e ora lavora presso una compagnia internazionale di audit. Un’altra figlia lavora nel campo del design, ne stava prova l’interiore della casa, che è stato decorato tutto da lei. Un altro giovane ha ereditato la vocazione del padre e si occupa ora della lavorazione artistica in legno. In fine, è stata anche questa famiglia un esempio per tutti noi, dalla quale abbiamo imparato che le cose grandi si costruiscono tutte con amore, rispetto reciproco e buon senso.
Sono tornata al lavoro con un sentimento di soddisfazione per aver avuto la possibilità di arricchire le mie conoscenze, ma anche di “toccare” casi concreti risolti con successo – esperienze che, sicuramente mi resteranno per molto tempo nella memoria talmente da poterle sfruttare e raccontare ai miei alunni care leavers che sono all’inizio del cammino.

A.C.Z.
psicologo
Centro Servizi Sociali al Bambino e alla Famiglia