Puntare sui diritti dei bambini: è questa la ‘ricetta’ per cambiare il mondo

severiniC’è un filo rosso che accomuna i settanta autori del «Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili», curato dalla giornalista Paola Severini Melegrani per i tipi Mondadori (2013, euro 11). Ed è la volontà di cambiare il mondo. Per questo, insieme a diritti fondamentali sanciti da Carte e Dichiarazioni, gli autori ne hanno indicato altri, immateriali e desiderabili: il diritto alla felicità; il diritto alla poesia; il diritto all’irrisione per citarne alcuni.

Martedì 6 maggio 2014 il libro è stato presentato a Milano, nella Sala Facchinetti. Oltre alla curatrice, erano presenti alcuni co-autori quali lo storico Gustavo Ghidini; Cristina Mondadori, presidente della fondazione Benedetta D’Intino; Arturo Schwarz, storico dell’arte; Valentina Aprea, assessore regionale della Lombardia all’istruzione. Con loro anche Anna Procaccini Foà, moglie di Arnoldo Foà, che nel 2011 aveva scritto ‘Il diritto di tutti a comprendere il teatro’. Vivace il dialogo tra relatori e pubblico, sollecitati da Pier Luigi Vercesi, direttore del settimanale Sette, moderatore dell’incontro.

La Severini Melograno spiega la genesi dell’opera. Il libro è nato dal ricordo di suo marito, lo storico Piero Melograni, autore assieme ad altri sessanta saggi della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Rispetto alla quale, talvolta lo storico elencava con rammarico ciò che non si era riusciti a realizzare rispetto alle aspettative. Da questo è iniziato un lavoro durato quattro anni, che ha portato alla stesura di questo ‘Manifesto d’intenti’, scritto da alti prelati, imprenditori, docenti universitari, giornalisti, politici, giuristi, sociologi, economisti, ma anche esponenti del mondo associativo e rappresentanti del Terzo Settore.

La Severini da un lato mette in guardia sulla necessità di non dare per ‘acquisiti’ diritti che pure sono stati ‘riconosciuti’, perché essi si evolvono e dall’altro sottolinea come la forza del libro è proprio la coralità. Si tratta infatti di un ‘cartello d’intenti’, fatto a più mani e quindi con visioni e approcci alla vita anche molto distanti tra loro. Tutti gli autori, ciascuno dei quali primeggia nel proprio campo, hanno avuto la possibilità di salvare un diritto a loro particolarmente caro. Marco Griffini, fondatore e presidente di Amici dei Bambini, tra gli autori del libro, indica il ‘diritto ad essere educati’. Che implica il diritto dei diritti per i bambini, ovvero quello ad essere figlio. Ma come osserva Vercesi, c’è un diritto che sottende a tutti gli altri, ed è il diritto alla dignità. Cristina Mondadori invece salva il diritto a comunicare, specie per i bambini portatori di gravi handicap, che sono peraltro gli utenti dei quali si occupa la sua fondazione. Con lo sguardo puntato ai diritti dell’infanzia che si è conclusa la serata, perché i bambini sono le persone adulte del futuro e investire su di loro vuol dire promuovere davvero un mondo migliore.