Quel bambino deve essere adottato. Ha diritto ad avere un vero papà e una vera mamma

Adesso ci vengono a dire che il bambino in comunità sta benissimo. Dopo due giorni ha già dimenticato tutto ciò che gli è accaduto e, come se avesse partecipato ad una gita scolastica, ha descritto in un tema gli avvenimenti della sua avventura.

Mentre nella vita di un adulto succedono tante e tante cose di cui l’adulto neppure si ricorda, quella di un bambino è scandita da pochi eventi e il tempo per lui scorre lentamente. Se ci sforzassimo di ricordarci quello che sentivamo da bambini, ci tornerebbe subito alla mente che i genitori, e tutto quello che succede in casa, rappresentano per i bambini l’intero universo.

Un bambino che subisce la lacerante contesa fra due genitori può rimanere segnato per tutta la sua vita. Un bambino che respira in casa un clima di stress, di scontro e di non amore, rischia di sentirsi abbandonato e di sentire di non potere contare sugli adulti.

Non è accettabile che Leonardo, come ogni altro bambino nella sua situazione, continui ad essere per sempre un “oggetto” di conflitto fra due adulti. Non ha forse anche lui il diritto ad avere una famiglia che si interessi al suo bene? Non ha forse il diritto di avere accanto chi lo ami in maniera stabile e duratura mettendo i suoi bisogni davanti alle proprie frustrazioni personali?

Se finalmente vedessimo il mondo dagli occhi di un bambino e non sempre dai nostri, allora ci renderemmo conto che quello che è successo al piccolo Leonardo è inaccettabile. E capiremmo che non basta aver generato un bambino per essere suo padre o sua madre, ma occorre meritare di esserlo.

Il ruolo dell’intera società e delle istituzioni in primis dovrebbe essere quello di sorvegliare le situazioni in cui si trovano i “nostri” bambini e segnalare per tempo le sofferenze a cui si assiste, in modo che si trovino soluzioni prima e non solo dopo, quando ormai i danni maggiori sono compiuti.

Dov’erano gli insegnanti che sapevano, se sapevano, di questa situazione?

Dov’erano i giudici che hanno emesso la decisione di affidamento del bambino ad un genitore e perché non sono state fatte le dovute segnalazioni al PM? E se le relazioni erano state fatte, che cosa ha fatto il PM del tribunale per i minorenni per verificare che fosse tutto a posto in quella famiglia? E’ evidente che niente era a posto, perché due genitori che amano i loro figli o che sono idonei a farlo non permettono che il figlio subisca quello che Leonardo ha subito.

Qui occorre un salto culturale perché i bambini non sono proprietà dei genitori e se per caso quei genitori non fossero idonei bisognerebbe pure prenderne atto. Non sappiamo qual è la verità per Leonardo, ma di sicuro la domanda merita delle risposte.