Regione Lombardia: Boscagli, linee guida per l’affido familiare

La Giunta Regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, ha approvato le nuove Linee guida per l’affidamento familiare.

Tra gli obiettivi da raggiungere: garantire al minore la realizzazione di un percorso per l’affidamento familiare che assicuri unitarietà di intervento e competenze specialistiche adeguate; garantire alle famiglie e ai cittadini informazioni corrette ed esaustive sulle diverse forme di accoglienza familiare e orientamento specifico a chi desidera accogliere un minore; garantire ai percorsi di affidamento una regia specializzata e stabile, che accompagni l’affido e ne verifichi l’evoluzione.

Questo provvedimento completa il processo di riforma del sistema sociale di accoglienza, rivolto ai minori temporaneamente allontanati dalla famiglia d’origine, avviato nel 2005 con la revisione del sistema residenziale di accoglienza rivolto ai minori e l’introduzione nel sistema sociale d’offerta della Lombardia della Comunità familiare.

«La famiglia – spiega l’assessore Boscagli – rappresenta un importante “valore aggiunto” per i minori allontanati dal nucleo familiare d’origine, in quanto offre loro un’esperienza importante e unica per la costruzione dei rapporti affettivi e per la crescita di legami significativi. Le nuove linee guida sono volte a promuovere lo sviluppo di una nuova cultura dell’affido che garantisca un più ampio coinvolgimento delle famiglie affidatarie, delle famiglie d’origine e, in ottica di sussidiarietà reale, dei diversi soggetti, con particolare riferimento alle associazioni familiari/reti familiari che, a vario titolo e con diversi compiti, intervengono nei percorsi di tutela del minore».

Alla redazione del testo hanno collaborato attivamente i presidenti dei due Tribunali per i minorenni della Lombardia, giudici onorari, il presidente della Camera minorile di Milano, il presidente dell’Associazione Italiana Magistrati per i Minori e la Famiglia, rappresentanti di Asl e Ambiti territoriali, nonché di Associazioni familiari e di Terzo settore.

Le Linee si rivolgono agli Enti titolari, agli operatori, ai soggetti tenuti a collaborare alla realizzazione dell’affido, ma si rivolgono anche direttamente alle famiglie: quelle che desiderano avvicinarsi alla scelta dell’accoglienza che possono trovare in esse uno strumento di aiuto verso una decisone consapevole, ma anche quelle d’origine dei minori, che possono comprendere che l’affidamento temporaneo del proprio figlio ad altra famiglia può essere un’opportunità anche per acquisire e/o recuperare le risorse e competenze genitoriali.

Boscagli sottolinea che «partendo dall’analisi delle criticità dei modelli organizzativi attuali, si è voluto delineare una cornice unitaria per l’affido familiare, individuando e declinando ruoli e responsabilità dei diversi soggetti e dare precise indicazioni ai titolari (Enti locali singoli o associati) in ordine al miglioramento e alla semplificazione del percorso di affidamento familiare».
In particolare, gli Enti titolari sono ampiamente sollecitati a rivedere i loro modelli organizzativi in funzione di efficienza e semplificazione, ottimizzando le risorse, superando duplicazioni e sovrapposizioni e valorizzando ed estendendo quei modelli che hanno operato secondo buone prassi e hanno dato buoni risultati, creazione di sinergie tra tutti i Servizi e soggetti che entrano in gioco, in tutto o in parte, nel percorso, attraverso la realizzazione di specifici protocolli operativi (il Comune che è titolare, l’Asl per gli interventi sociosanitari, per la valutazione psicosociale ecc., le Associazioni familiari che svolgono un importante ruolo per il supporto alla famiglia affidataria ma anche all’ente locale).

Ecco il testo integrale delle Linee Guida.

(Fonte: Vita 3/6/2011)