Se la gente non adotta è colpa del maligno

Sono contenta di aver incontrato mia figlia sulla mia strada ma, pur desiderando adottare fin da piccola, capisco che non tutti si sentano pronti per intraprendere questo percorso. Penso che, forse, proprio per far capire che: “una disgrazia può custodire una grazia” bisognerebbe aiutare le persone “titubanti” a fare una concreta ed “egoistica” valutazione dei propri reali interessi, in altre parole: “Sei proprio sicuro/a che vuoi rischiare la vita con una fecondazione assistita e ove fallisse, rassegnarti a vivere senza amore, né dato né ricevuto?”. A volte penso che l’ egoismo che pervade coloro che non sanno guardare al di là della filiazione biologica  sia “ispirato” dal demonio, lo so che è esagerato ma è quello che penso.  

Giselda

 

DON CHIODICara signora Giselda,

la ringrazio per la franchezza del suo pensiero. Da parte mia, le direi che le ragioni per cui una coppia sterile, che pure desidera un figlio, non si decide per un’adozione possono essere molteplici e molto diversificate. Quindi non si dovrebbe dire che necessariamente tale ‘omissione’ nasca dall’incapacità di ascoltare il grido di dolore dell’abbandono. Non credo che si possa dire, a priori, che ci sia sempre egoismo. Occorrerebbe conoscere bene la storia e le possibilità di ciascuna famiglia. A questo aggiungerei anche che la scelta dell’adozione non riguarda solo le coppie sterili, perché ad essa si potrebbero aprire anche coppie che hanno già figli ‘propri’. Per queste ragioni escluderei decisamente che si possa attribuire al demonio l’ispirazione di una eventuale scelta egoistica. So bene che, come diceva Paolo VI, la più grande astuzia del demonio è di farci pensare che lui non esista, sottovalutandone così l’azione, ma è sempre da ricordare che la chiesa stessa ci invita a un prudentissimo discernimento pastorale in tutti questi casi. Oltre a ciò, non vorrei che il ricorso al demonio diventasse un alibi e dunque un modo per diminuire o annullare la responsabilità personale.

Infine, prima di salutarla, vorrei anche ricordare che, per correttezza scientifica, non possiamo proprio dire che nella procreazione assistita, qualunque sia la valutazione etica che ne possiamo dare, si rischi la vita.

La saluto cordialmente,

don Maurizio Chiodi

Consigliere spirituale de La Pietra Scartata