Siria: 10 anni di guerra sono una responsabilità di tutti

Il Segretario delle Nazioni Unite António Guterres ha richiamato la Comunità Internazionale a sostenere e aiutare la Siria, sconvolta da un conflitto che non deve e non può essere dimenticato

Dimenticata, relegata in un angolo della mente di ciascuno cittadino ma, purtroppo, spesso anche delle agende dei politici, la guerra in Siria prosegue ormai da 10 anni. Un lasso di tempo enorme, nel quale morte, distruzione e tremenda sofferenza hanno continuato a colpire il popolo siriano e la cui responsabilità non può essere assegnata a qualcuno o qualcosa in particolare, ma coinvolge tutta la comunità internazionale.

La mobilitazione della comunità internazionale in aiuto della Siria

La ha sottolineato anche il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres durante un importante evento che ha raccolto 6,4 miliardi di dollari (4 miliardi di finanziamenti per quest’anno e altri 2 miliardi per il 2022 e oltre) per sostenere le persone colpite dal conflitto: “Dopo un decennio di guerra – ha affermato in un videomessaggio alla quinta Conferenza di Bruxelles, co-presieduta dall’Unione Europea e dall’Onu, che ha avuto per tema “Sostenere il futuro della Siria e della regione” – molti siriani hanno perso la fiducia che la comunità internazionale possa aiutarli a forgiare un percorso concordato per uscire dal conflitto. Sono convinto che possiamo ancora farlo, insieme agli stessi partiti siriani”.
Il capo delle Nazioni Unite ha sollecitato i governi a rafforzare i loro impegni finanziari e umanitari nei confronti dei siriani e delle nazioni che hanno fornito rifugio a milioni di persone in fuga dal conflitto. “La guerra in Siria non è solo la guerra della Siria – ha proseguito. Mettere fine alla tremenda sofferenza che continua a causare, è una nostra responsabilità collettiva“.

Quest’anno, più di 13 milioni di persone all’interno della Siria avranno bisogno di assistenza umanitaria, il che rappresenta un aumento del 20% rispetto al 2020. Anche altri 10,5 milioni di rifugiati siriani e comunità di accoglienza nella regione avranno bisogno di sostegno.

La situazione disperata della Siria dopo 10 anni di conflitto

“L’economia siriana è stata devastata e, ora, gli effetti del COVID-19 hanno peggiorato le cose. Quasi la metà di tutte le famiglie ha perso la propria fonte di reddito: nove siriani su dieci vivono in povertà”. Per questo, la stima delle Nazioni Unite è che serviranno all’incirca 10 miliardi di dollari per sostenere pienamente i siriani vulnerabili e le comunità che ospitano rifugiati quest’anno. Ciò include almeno 4,2 miliardi di dollari per la risposta umanitaria in Siria e 5,8 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati e le comunità di accoglienza in Giordania, Libano e Turchia, così come in Egitto e Iraq.

“Per molti – ha continuato Guterres – gli aiuti umanitari e la protezione portati dalle agenzie delle Nazioni Unite e dai nostri partner umanitari sono la loro unica fonte di sopravvivenza“. Ma in un momento in cui l’ONU e i suoi partner vogliono aumentare l’assistenza, c’è la preoccupazione che alcuni dei donatori tradizionalmente più grandi stiano riducendo il loro sostegno finanziario. Gli Stati Uniti hanno annunciato un contributo di 596 milioni di dollari per il 2021, ovvero 100 milioni in meno rispetto allo scorso anno. La Gran Bretagna ha tagliato il suo contributo di circa 90 milioni da. Con una nota positiva, la Germania ha promesso un record di 1,2 miliardi, superando il loro impegno per il 2020. Alcuni paesi del Golfo arabo si sono fatti avanti quest’anno, tra cui l’Arabia Saudita con 560 milioni di dollari e gli Emirati Arabi Uniti con 30 milioni di dollari. L’Unione Europea ha mantenuto il suo contributo del 2020, offrendo 660 milioni di dollari, così come il Qatar, promettendo 100 milioni di dollari.